Forse non e’ stata l’“onda blu” che molti avevano, troppo superficialmente preannunciato, ma sicuramente e’ stata un’onda rosa.

Le elezioni di “medio termine” che si sono tenute martedi 6 novembre negli Stati Uniti, hanno rappresentato una seria battuta d’arresto per Donald J Trump e per i Repubblicani che hanno perso la maggioranza alla Camera, che torna ai Democratici dopo ben otto anni. Mantengono, invece, la maggioranza al Senato, dove i Democratici partivano svantaggiati, dal momento che erano in gran parte loro i seggi che gli elettori erano chiamati a rinnovare.

E ci sono state sconfitte particolarmente amare, come quella dell’astro nascente dei democratici, Beto O’Rourke, candidato al Senato in Texas o di Andrew Gillum che ha perso in Florida, stato di cui sarebbe diventato il primo governatore di colore, per una manciata di voti. Sono sconfitte dolenti perche’ erano le sfide che, insieme a quella di Stacey Abrams, candidata in Georgia, avevano maggiormente galvanizzato i democratici. Cosi come erano riusciti a fare i giovani che avevano instancabilmente, dopo la sparatoria nella scuola di Parkland, dato vita a un movimento per convincere i loro coetanei a votare per sconfiggere chi accetta soldi dalla NRA, la lobby delle armi. E uno dei maggiori successi va proprio riconosciuto a loro: 27 i candidati finanziati dalla NRA che hanno miseramente fallito la loro corsa elettorale: un record.

La vittora piu’ grande, piu’ luminosa, pero’, spetta a quell’onda rosa di donne che si sono messe in gioco e hanno vito e infranto vincoli come mai prima d’ora. Cento nuove elette in una sola notte: due musulmane, due native americane, due giovanissime al di sotto dei 30 anni, donne di colore: insomma un arcobaleno radioso e sintesi della parte migliore di questo paese.

Una vittoria che ripaga, consola, incoraggia, accende i cuori. E che, pero’, va ricordato, non nasce ora. Nasce il giorno successivo all’insediamento di Donald Trump, quando le strade delle citta’ di tutto il paese furono invase dalla Marcia delle donne. “Vi afferreremo alle elezioni di medio termine” dicevano i cartelli esposti in quell’occasione, facendo riferimento all’infame frase pronunciata dal presidente parlando di donne.

Quel giorno, quasi due anni fa, le donne gettarono il cuore oltre l’ostacolo e si misero in gioco. Dopo alcuni mesi, poi, l’indagine su Weinstein e l’esplosione di #metoo. Tutto il resto e’ storia ben nota.

Gli argini rotti, i limiti abbattuti e 500 donne in corsa per partecipare alla democrazia. Al loro fianco, anche gli uomini.

Martedi 6 novembre, e’ stato un momento per raccogliere i risultati di una battaglia estenuante che dura da due anni.

E che non finisce oggi.

Perche la resistenza e’ appena cominciata