La letteratura rappresenta la cultura di ogni nazione. Quando ho viaggiato a Shiraz, ho visitato le tombe di Hafez e di Sa’di, entrambi poeti e intellettuali, archetipi della nostra letteratura. Mi hanno spiegato che c’era una differenza fondamentale fra i due: Hafez durante la sua vita non ha viaggiato tanto e ha trascorso la gran parte dei suoi giorni nella città d’origine. Questo, a mio parere, spiega il maggiore romanticismo delle sue opere.
Sa’di, invece, era un grande viaggiatore e ha potuto raccogliere tanta conoscenza su diversi argomenti; nella mia opinione, lo si nota specialmente nel suo libro di Gulistan (in italiano “il Roseto”), opera di grande eccellenza e una delle più significative della letteratura persiana classica.
Il libro ha 8 capitoli (باب), ognuno dei quali contiene un racconto istruttivo-educativo, introdotto da una premessa. I racconti trattano le questioni più importanti delle problematiche umane, con spirito ottimistico ma anche satirico. Il testo è in prosa ritmica, espresso in modo chiaro ed elegante, sintetico ma nello stesso tempo fertile e bilanciato.
Le tematiche affrontate dall’autore sono: della condotta dei re, dello stato di derviscio, dei pregi dell’accontentarsi, dell’utilità del tacere, della giovinezza e dell’amore, della debolezza e della vecchiaia, degli effetti dell’educazione, apoftegmi vari.

Un assaggio di uno dei racconti che mi è sembrato interessante:

Un padshah incaricò un tutor della cura di suo figlio, dicendo:
“Questo è mio figlio. Educalo come se fosse uno dei tuoi figli”.
Il tutor si occupò del Principe per alcuni anni, cercando di istruirlo ma senza risultati. Mentre i figli del precettore facevano progressi e maturavano.
Il re ha rimproverò e minacciò l’uomo di punizioni, sostenendo che aveva agito in contrasto con la sua promessa ed era stato infedele.
Il precettore, allora, rispose: “O re, l’istruzione è la stessa ma le nature sono diverse”.

Per me, in un linguaggio molto chiaro ed elegante, ci si riferisce alla natura difficilmente variabile dell’essere umano, che non dipende dalla classe sociale. Forse un punto di vista un pochino severo, ma giusto nella maggioranza dei casi.
Vi invito caldamente a sfogliare “il Roseto”, se desiderate conoscere meglio la letteratura persiana.