“Cos’è il Carnevale?” mi chiede Jaspinder, una ragazza indiana che da pochi mesi si è unita al gruppo di giovani cameriere che tutti i giorni lavorano con noi in gelateria.
“Il Carnevale è…Tutti sanno cos’è il Carnevale!” le rispondo rendendomi subito conto di non saper dare una semplice spiegazione a qualcosa che per me, per noi che viviamo in questa parte del mondo, risulta banale e scontata, ma che agli occhi di chi è cresciuto con un’altra cultura e tradizioni diverse appare una strampalata ricorrenza.
“ Il Carnevale è la festa dei folli, è quel periodo dell’anno in cui la gente si lascia andare al piacere, allo scherzo, alle risate. E’ la festa dei colori e dell’allegria, le persone indossano costumi e maschere e si immergono nel divertimento assoluto.”
Jaspinder mi ascolta interessata e curiosa:
“ Come si festeggia il Carnevale qui a Praga?”
“ Anche a Praga e nelle altre città della Repubblica Ceka viene data molta importanza a questi giorni in cui gli eccessi sono consentiti, una moltitudine di persone la scorsa domenica si è radunata presso la piazza del Castello agghindata con le maschere più bizzarre e costumi grotteschi e ridicoli formando un corteo che, percorrendo il quartiere di Malastrana,ha raggiunto il Ponte Carlo per poi arrivare fino alla Piazza dell’Orologio. Urla, risate rumorose…insomma un chiasso legittimo e poi schiamazzi, trambusto, assenza di regole, forse l’unico breve intervallo dell’anno in cui ciascuno si sente veramente libero”. A Jaspinder piace tutto questo! E vuole saperne sempre di più:
“Ci sono dei costumi tradizionali qui in Rep Ceka? Perchè ti ho sentito parlare di Arlecchino e Pulcinella, delle maschere veneziane, ma vorrei sapere qualcosa di più sul Carnevale di Praga”
“La traduzione del termine carnevale in ceko è Masopust, ma credo sia una festa importata perché non esistono costumi o maschere tradizionali e nemmeno dolci tipici di questo periodo dell’anno” le rispondo guardando l’orologio perché la mezzoretta di pausa pranzo sta finendo e le altre ragazze aspettano il loro turno, ma osservando i suoi occhi nerissimi un po’ delusi dal termine della conversazione la rassicuro e le dico:
“ Ma domani ti racconto tutto quello che vuoi sapere sui dolci e sulla pasticceria tipica di questa pazza festa! E ci facciamo quattro chiacchiere squisite…chiacchiere di Carnevale!”