Come si fa ad organizzare una vacanza, un esame o un progetto? A cosa si dà priorità e a cosa no? Attraverso i metaprogrammi: uno degli assunti principali della Programmazione Neuro Linguistica prevede che sin dal concepimento, nella nostra mente inconscia, siano “caricati dei programmi”, cioè dei criteri con cui filtriamo il mondo. Li apprendiamo sin da bambini per osservazione, dai nostri genitori, o dalle persone con cui siamo cresciuti e li riproduciamo, quotidianamente, per effettuare scelte, prendere decisioni, ecc. Facciamo un esempio concreto. Se i nostri genitori sono state persone precise, puntuali, ben organizzate rispetto a tempi e modalità, è molto probabile che svilupperemo lo stesso modo di fare nelle nostre cose quotidiane.
Questo metaprogramma (programma mentale) si chiama di procedure. Pensiamo agli studenti di questo tipo: sono coloro che quando preparano un esame si organizzano molto tempo prima, magari elaborano anche un calendario da seguire (oggi cap. 1 e 2, domani cap. 3 e 4, ecc.) … oppure, i lavoratori che hanno questo metaprogramma, sono quelli che a fine giornata scrivono sull’agenda le attività da svolgere il giorno seguente, si danno delle priorità e spesso spuntano quelle svolte man mano che sono terminate.
Bene, a coloro che appartengono alla tipologia opposta, cioè al metaprogramma opzioni, le modalità procedurali fanno rabbrividire! Si si, perché loro si comportano esattamente in maniera opposta: tendono ad essere ritardatari agli appuntamenti, preparano gli esami qualche giorno prima dell’appello (a volte studiando full immersion anche di notte), non aprono affatto l’agenda, se non per appuntare qualcosa ogni tanto qua e là, ma difficilmente l’apriranno durante la giornata.
Un altro tipo di filtri/criteri, sono quelli di selezione primaria, ovvero quelli che, come dice il termine, stabiliscono le priorità nel momento in cui dobbiamo fare delle scelte. Immaginiamo ora di organizzare un viaggio tra amici.Solitamente scegliamo la nostra destinazione in base alle persone , alle cose/oggetti (es. gli optional che possiamo trovare all’interno della stanza d’albergo o nel luogo di destinazione), ai luoghi, alle informazioni (che possiamo ottenere visitando musei, pinacoteche, mostre), alle attività (ad es. quelle previste da una crociera o da un villaggio vacanze). Bene, immaginate un gruppo formato ad hoc per l’occasione ma fatto di persone con priorità diverse: qualcuno preferirà visitare il luogo, qualcun altro vorrà andare per locali o in disco la sera e dormire di mattina, altri vorranno viversi le attività organizzate sul posto, magari dalla prima mattina (pensiamo ai villaggi vacanze). E se nel gruppo non siamo molto flessibili e disposti a dividerci in base a ciò che ci piace … disastri e litigi! Certo, NESSUN METAPROGRAMMA È MEGLIO DI UN ALTRO, sono facce della stessa medaglia e anche la stessa persona, in situazioni diverse e in diverse fasi della vita, non segue sempre lo stesso, ma tende ad attivarne alcuni piuttosto che altri.
I metaprogrammi, inoltre, se integrati, servono tutti per raggiungere gli obiettivi in maniera ottimale. In azienda, ad esempio, è davvero funzionale avere persone con metaprogrammi diversi, perché permettono di analizzare una stessa situazione da diversi punti di vista (pensiamo ad esempio al lancio sul mercato di un nuovo prodotto, ogni persona/metaprogramma ne evidenzierà vantaggi e svantaggi). Ora, importante da sapere è che non ci comportiamo sempre nello stesso modo, possiamo attivare il criterio procedure, ad esempio, solo in alcune situazioni e il criterio opzioni in altre. L’importante è riconoscerli, in modo da poter quasi “prevedere” il comportamento di una persona in una determinata situazione. Proprio per questo i metaprogrammi sono criteri fondamentali per effettuare una buona selezione del personale, perché conoscendo i criteri che il candidato utilizza in determinate situazioni, ci permettono di sapere cosa aspettarci da quel candidato nello svolgimento di quella mansione specifica o in un ruolo determinato. I metaprogrammi sono i criteri che orientano le nostre scelte e sono gli stessi che creano difficoltà nelle relazioni quotidiane, nella coppia, in famiglia, sul lavoro. La soluzione? Negoziare.