Un volo per Trieste e una partenza piena di imprevisti
Mi è successo di tutto, dal momento in cui ho messo piede nell’aereoporto.
Ero perfetta: avevo studiato il mio look, con colori in tinta, dal trucco alla scarpa. Mi si presentava davanti un bellissimo fine settimana a Trieste, che non volevo certo perdere..
Durante il check in, dopo lunghe file di persone, alla sorveglianza dell’imbarco, mi hanno chiesto di riporre anche i mie bracciali nei contenitori che passano sotto lo scanner. Mi sono chiesta il perché, poi? Come da prassi, ho sfilato comunque giacca, foulard e orologio, quindi dopo il metal detector ho ripreso le mie cose e ho oltrepassato il check in.
Finalmente al gate! Ma all’ultimo degli ultimi minuti e prima della chiamata per l’imbarco, ho aperto la borsa e rovistando anzi ravanando con sempre più furia, mi sono accorta, mio malgrado, di avere lasciato il mio portadocumenti, nonché portafogli e carta d’imbarco. Praticamente le cose più importanti! Tutto dimenticato in una vaschetta del check in! Brava Lilli! Fantastico!
Non vi dico le facce incredule del gruppo di amici e soprattutto quella di mio marito..
Con il gate aperto, ho fatto di corsa la strada al contrario per raggiungere le cose dimenticate dalla mia testa sempre tra le nuvole.
Il trolley che mi correva dietro, il foulard a penzolone e il percorso che sembrava non finire mai! Per fortuna, madida di sudore al mio arrivo al controllo bagagli, sono riuscita a riprendere i miei effetti personali e ho ripetuto per la terza volta la via per raggiungere il gate 81, nonché l’aereo.
Quanto ho corso! E quella corsa corsa mi ha provocato delle brutte vesciche ai piedi ma soprattutto un gran dolore! Il volo è andato benone, se non per quell’incontro imprevisto alla toilette perchè non ho chiuso la porta a chiave e così ho avuto una visitina improvvisa mentre ero lì. Anche in quest’occasione, l’espressione di chi ha aperto la porta è stata talmente esilarante che non sono riuscita dal trattenermi e sono scoppiata chiaramente a ridere!
Dopo l’imbarazzante intermezzo, mi sono finalmente seduta al mio posto sull’aereo. Mi sono tamponata e ben asciugata. Ero talmente grondante di sudore! Il volo è passato in un batter d’occhio e siamo arrivati nel salotto della bella Trieste. Non appena ci siamo sistemati in albergo, mi sono subito preoccupata dei miei poveri piedi doloranti. Sono andata in farmacia per l’acquisto di cerotti e poi ho comprato anche un paio di scarpe super comode e rigorosamente friulane. Splendide, confortevoli e vezzose quelle scarpine che sono diventate mie. I miei piedi potranno sopravvivere alle camminate triestine e non vedo l’ora di metterle alla prova!