Quando si parla di coppia nella nostra mente riecheggiano parole come vincolo, legame, dovere, compromesso, quando invece il sentimento dominante dovrebbe essere il senso di libertà individuale. Sembra un paradosso, eppure è stato ampiamente dimostrato che chi nutre una sana autostima vive con più serenità anche il rapporto con gli altri; mentre le persone che mettono in secondo piano le proprie esigenze, le proprie inclinazioni e i propri bisogni, che non riescono ad amarsi in modo completo hanno più difficoltà ad aprirsi in maniera autentica agli altri e ad instaurare rapporti costruttivi con loro.
Stare in coppia non significa perdere il senso di sé, mettere da parte la propria personalità: significa rimanere se stessi, sapersi tuttavia mettere nei panni dell’altro, tenendo bene a mente che la propria libertà influenza anche quella del partner e dei figli. Chi rinuncia alla propria natura, al proprio lavoro, alle proprie amicizie, ai propri interessi “ per amore”, in realtà non compie che un suicidio: invischiarsi nell’altro porta ad un progressivo distanziamento, e dopo anni ci si accorge che la coppia ha cancellato l’individuo, e il partner finisce con l’essere l’unica ancora di salvezza. Non ci può essere sintonia con l’altro se non ci si sente in pace con se stessi. Un sano e ben calibrato egoismo non può che far bene alla coppia e non ha nulla a che vedere con l’incapacità di prendersi cura dei bisogni altrui o con la mancanza di interesse.
Se ci si ama, si ama ciò che quotidianamente si fa, in questo modo si costruisce una relazione sancita da un legame profondo e valori condivisi in grado di resistere alla lontananza e alle spinte dell’Io. Spesso l’eccesso d’altruismo nasconde il desiderio di controllo, un egocentrismo che si nutre di risentimento e aggressività repressa.
È importante cambiare la prospettiva da cui guardare la coppia che non deve essere vista come il punto di partenza, ma come il punto di arrivo, dove due persone si incontrano e si arricchiscono condividendo il proprio essere; su questo terreno così fertile, grazie al tempo e all’impegno è possibile costruire una famiglia. Chi rinuncia ad una parte di sé pensando di trovarla nella coppia spesso trova solo frustrazione. La costruzione del senso del Noi parte dal sentimento della propria individuazione e realizzazione, purtroppo non è possibile prescindere da questo.