Spesso la coppia decide di rivolgersi ad un terapeuta per un percorso di coppia quando si è già di fronte ad un avvocato divorzista. Il momento migliore è invece l’inizio dei problemi, quando si comincia ad avvertire che qualcosa turba l’equilibrio della coppia, ma vi è tutta la motivazione, da parte di entrambi, di migliorare la propria relazione. E’ fondamentale che ci sia ancora una sufficiente fiducia ed affetto verso l’altro per poter ammettere le proprie responsabilità senza temere di essere aggrediti sia su un piano fisico, sia verbale, sia psicologico, sia legale.
Inoltre, particolare attenzione può essere posta dopo alcuni eventi di vita particolarmente stressanti che possono essere catalizzatori di una crisi, penso ad esempio alla nascita di un figlio, alla morte di un genitore, al trasloco, alla perdita del lavoro ecc. E’ necessario fare attenzione ad alcuni segnali importanti, i “termometri” del benessere di coppia, come la dimensione del dialogo e dell’ascolto, la capacità di ritagliarsi spazi di attività piacevoli svolte insieme, l’attività sessuale. Nel momento in cui questi elementi scompaiono o si riducono notevolmente è probabile che un aiuto psicologico possa essere utile.
Per alcuni però la più che probabile ulteriore sofferenza psichica e le necessità economiche costituiscono un deterrente sufficiente a continuare una relazione divenuta disfunzionale, ma paradossalmente spesso non motivano la coppia a ripensare le proprie difficoltà relazionali ed a chiedere aiuto. Ci si trascina quindi spesso in un matrimonio infelice, perché tra due mali si pensa di scegliere il meno peggio, e non si pensa di poter cambiare le proprie dinamiche famigliari, ma solo rassegnarsi a sopportarle. Nell’ottica di un cambiamento verso il benessere, benché solitamente si privilegi salvaguardare la continuità della relazione d’amore,obiettivo della psicoterapia può anche essere quello di accompagnare la coppia nel difficile periodo di separazione, evitando che conflitti irrisolti si trascinino per anni e vengano riproposti nelle relazioni future, o ancora, che siano fonti di sofferenza ulteriore per i figli.
La psicoterapia di coppia è una modalità specifica di intervento psicologico che prevede la presenza contemporanea in psicoterapia di entrambi i partner ed ha come principale obiettivo quello di analizzare, comprendere e risolvere i conflitti nati nella relazione. Essendo una situazione a tre (la coppia più il terapeuta) possono essere facilmente visibili dinamiche gruppali, e sebbene il numero di componenti di una psicoterapia non determina, di per sé, il tipo di orientamento teorico con il quale lo psicoterapeuta intervenga, vi è generale consenso nell’affermare che approcci che considerino la psiche non solo come la somma degli eventi interni gli individui ma soprattutto come spazio relazionale esistente tra di loro siano preferibili ad approcci individualistici.
Per chiarire, nell’incontro tra due persone si confrontano, e talvolta scontrano, due mondi: il vissuto personale di ciascuno come individuo unico, le sue esperienze passate, il suo temperamento, ecc.; il modo di pensare, sentire, comportarsi, e simbolizzare delle famiglie d’origine e pertanto l’idea che ciascuno ha, per analogia o per differenza, di cosa debba caratterizzare la nuova relazione. Questo incontro deve, per essere funzionale, generare una terza dimensione, ossia una sintesi creativa che tenga conto della specificità di quella relazione in quel momento (qui ed ora) e dei modelli di riferimento appresi (là ad allora).
E’ il caso che si verifica quando due individui separati aggiungono all’“Io sono” il “Noi siamo” e, in senso gestaltico, diventano qualcosa di diverso e maggiore della somma delle singole parti. Una coppia che funzioni davvero ha trovato il suo modo personale di far convivere la dimensione individuale con quella di coppia ; il senso di fusionalità espresso dal “Noi siamo” deve rispettare e valorizzare le differenze individuali e non limitarsi a sopprimerle; allo stesso tempo l’”Io sono” non deve essere una barriera al lasciarsi attraversare dall’altro.Compito dello psicoterapeuta è quindi quello di rendere nuovamente pensabili e visibili quegli elementi che creano conflitto e disagio nella coppia e promuovere una maggiore presa di responsabilità da parte dei suoi componenti nella risoluzione dei problemi relazionali