Martedi 28 aprile il Primo Ministro francese ha spiegato le regole dello sconfinamento che dovrebbe iniziare l’11 maggio, ma ha subito precisato che la data potrebbe essere spostata se ci fosse un peggioramento della situazione (speriamo proprio di no).
Secondo i dati a loro disposizione questo confinamento avrebbe evitato la morte di 72 mila persone , ma é costato tanto ai cittadini: anno scolastico interrotto, limitazione della libertà personale, blocco dell’economia e ha detto che le conseguenze per la nazione potrebbero essere catastrofiche. Ecco perché il governo preferisce procedere con uno sconfinamento certo graduale e lento, ma necessario. L’economia deve ripartire e dobbiamo abituarci a coabitare con il virus e di conseguenza a proteggerci. Le parole d’ordine sono 3: proteggere, fare i test, isolare. Dice che dall’11 maggio si faranno 700 mila test a settimana (ad oggi 250 mila, mentre un mese fa solo 20 mila). In isolamento a casa propria oppure in centri definiti e gratuiti per i pazienti.
Ci sarà sconfinamento se alla data dell’11 maggio ci saranno solo 3000 nuovi casi al giorno (gli esperti dicono che é realizzabile solo se fino a tale data i cittadini si muovono il meno possibile) e se i posti disponibili in rianimazione aumentano.
La vita dovrebbe riprendere: scuole, aziende e trasporti.

Riaprono per prima gli asilo nido e le elementari, certo sarebbe impossibile mandare a lavorare i genitori se non c’é un luogo per accogliere i figli. Una classe può essere composta da massimo 15 allievi (ci diranno in seguito come si svolgerà per ogni singola scuola: doppi turni (mattino e pomeriggio) o settimane alterne…da definire). Le scuole medie riprendono una settimana dopo i piccoli e a fine maggio sapremo se le scuole superiori riaprono. Bisogna pensare a chi non ha altre soluzioni per i figli, a quella percentuale di piccoli francesi che non sono in grado di seguire un insegnamento a distanza e per i quali la scuola é un punto di riferimento essenziale.
Maschere si? Maschere no? ……Obbligatorie nei trasporti pubblici, vietate per i bimbi nelle scuole fino a 11 anni, i negozi dovranno organizzarsi con liquido disinfettante e maschere per i clienti…
Il grande problema sono i trasporti pubblici, basti pensare che la linea A a Parigi alle 7 del mattino vede 50 mila persone e che in media nella metropolitana di Parigi ci sono 4 persone al metro quadrato!
Bisogna creare orari lavorativi “diversi”, eliminare le “ore di punta”.
I negozi e i mercati riaprono, rimangono in sospeso le famose “brasserie” e i ristoranti, per i quali al momento non é ancora stata ipotizzata nessuna data.
Ci si potrà muovere senza autocertificazione fino ad un raggio di 100 km, ma attenzione, viene sottolineato, niente vacanze…dobbiamo rimanere vigili.
Una seconda ondata prevedibile? Sì, dice il Primo Ministro, probabilmente inevitabile, ma non possiamo continuare a restare a casa, i danni potrebbero essere devastanti. Intanto aspettiamo, solo il 7 maggio sapremo se tutto cio’ diventerà realtà, al momento é ancora tutto “sospeso”.
Chi vivrà vedrà!



