LA RIFLESSIONE DI MATILDE

Consiglio vivamente questo romanzo. Prima fatica letteraria di Adelaide Clermont- Tonnerre, rampolla di una nota famiglia aristocratica e penna vivace del rotocalco “Point de vue”. Inizio dal titolo: Il visone bianco. La pelliccia è simbolo dell’opulenza e di una certa sensualità legata ai ricchi salotti e all’ambiente editoriale parigino degli anni settanta. In questo libro c’è la Parigi mondana e d’autore. Una frase nel libro ha catturato la mia attenzione: “C’è una forma di impudicizia nello scrivere e si fa sempre in cambio di un compenso”. Ho scritto anch’io un libro. Voi potreste obiettare che si tratta di un solo libro, ma giuro che per me è stata, comunque, un’esperienza di scrittura totalizzante. Ne sento, infatti, la mancanza come una vecchia alcolista. Per me scrivere è come quando decidi di metterti nudo sul balcone di casa. In qualche modo senza pudore ti mostri. Il compenso di cui parla la nostra scrittrice, al di là del conto a più zeri, per me sta nel sapere che quello che hai scritto non è più tuo ma degli altri. Anche se si tratta di un solo lettore. Benedetto sempre anche quel singolo lettore che torna a casa con un copia del tuo romanzo. Questo è quello che penso. Tornando al libro “Il Visone bianco “, vi garantisco che è puro “divertissement“.

SINOSSI

Un visone bianco buttato su un corpo senza vita in una macchina di lusso. E’ la tragica fine di Zita Chalitzine, celebre scrittrice, vittima di un cocktail letale di farmaci e alcol. Sua figlia Ondine, con la quale ha interrotto i rapporti da ormai dieci anni, si ritrova per le mani l’ultimo manoscritto della madre e scopre inquietanti verità.