Le scuole pubbliche hanno riaperto da metà maggio in Francia, ma solo il 25% dei bambini é stato accolto. Si tratta di asili nido, scuole materne, elementari e in alcune regioni le medie. Con le regole in vigore (causa Covid) le classi non dovevano avere più di 10/15 allievi. Nessun obbligo per le famiglie, ma chi voleva poteva chiedere di accogliere il figlio presso la propria scuola. Certo é un passo in più se si vuole che i genitori lavorino per la ripresa economica del paese, ma al tempo stesso é l’occasione per i bambini di riconnettersi con il « proprio » mondo scolastico. Che succede se un genitore vuole mettere il bimbo a scuola e questa dice che non é possibile avendo già il numero massimo di bambini che l’edificio può’ accogliere? Ebbene, uno dei genitori veniva messo in « cassa integrazione » causa babysitting e gli veniva versato da parte dello stato il 100% dello stipendio (a prova bastava una dichiarazione della scuola).

Certo non tutti i genitori sono in grado di trasformarsi in insegnanti e gestire la didattica via internet, senza contare se in più deve anche gestire il proprio lavoro! In seconda analisi si é assistito ad un fenomeno di « abbandono » del sistema educativo da parte di circa il 10% (percentuali che variano a seconda delle regioni) dei ragazzi di cui almeno il 4% non dà più segni di vita. Certo niente di positivo per i nostri marmocchi.
Allora il presidente francese Manuel Macron ha decretato che dal 22 giugno la scuola torna ad essere quella dell’ « obbligo », TUTTI i ragazzi devono tornare in classe, materne, elementari e medie. Per le scuole superiori ed università se ne parla a settembre. E’ un modo per riconnettere tutti con la normalità della vita. So che in Italia é la data alla quale le scuole sono già chiuse per le vacanze estive, ma in Francia normalmente l’anno scolastico finisce a luglio. Seconda cosa (e non da poco!!) in Francia le scuole restano aperte tutta l’estate, i bambini vi sono accolti tutti i giorni (tranne i fine settimana) per permettere ai genitori di lavorare.
Diventano insomma come dei centri vacanze. Ecco perché é importante riaprirle. E’ importante per l’equilibrio dei bambini ed é importate per l’economia nazionale. Ve lo dice una « mamma » che in genere lavora tutta l’estate e grazie a questo sistema é riuscita a gestire famiglia e lavoro per anni. E’ anche importante per i bambini, per la loro vita sociale, rivedere la maestra, terminare l’anno come si deve, magari anche con una festa (possibile fare feste di fine anno, lo stato lascia ad ogni scuola la libertà di organizzarsi)…é la loro vita, é il loro « mondo ». E i bambini saranno il mondo di domani, un mondo che deve dare spazio e priorità all’istruzione strumento fondamentale per il futuro di tutti i popoli.

« Ouvrir une école c’est fermer une prison » Victor Hugo
« Chi apre una scuola, chiude una prigione », Victor Hugo



