Popolazione in Italia: 60 milioni
Popolazione in Bangladesh: 160 milioni
Numero contagi in Italia il 21.05.2021: 4218, 218 morti (tasso 1,9%)
Numero contagi in Bangladesh il 21.05.2021: 1054, 26 morti (tasso 8.22%)
In Italia si va a scuola in presenza (elementari e medie), le superiori 50/50, le universita’ con autonomia possono decidere se svolgere le lezioni in presenza (laboratori, classi poco numerose, studenti del primo anno) e online.
In Bangladesh le scuole e le universita’ sono chiuse dal 25 febbraio 2020.
Preciso, le universita’ statali sono chiuse; quelle private, dopo i primi tre mesi di lockdown, hanno avviato le lezioni online, mettendo a disposizione i corsi su varie piattaforme digitali; avevano anche iniziato a fare gli esami online ma sono state fermate dalla commissione di controllo (che gestisce anche le universita’ pubbliche) perche’ secondo loro il metodo non garantiva una valutazione equa e oggettiva.
Le universita’ pubbliche, intasate da problemi di varia natura, hanno iniziato le lezioni online credo solo verso giugno/luglio e non hanno fatto nessun esame, ne’ di fine anno, ne’ di laurea, ne’ di ammissione per l’anno accademico 2020-2021.
Non esistono giustificazioni scientifiche per tenere le scuole chiuse. I numeri sono sempre stati, anche durante la prima ondata e la seconda, a quanto pare, appena terminata, irrisori. Si sa, le cifre ufficiali non sono attendibili, non vengono fatti test a sufficienza per avere un quadro generale piu’ chiaro, nulla viene fatto per il tracciamento e l’identificazione di nuovi focolai; nulla viene fatto per la prevenzione; nulla viene fatto per rafforzare le strutture sanitarie e aumentare il numero di letti negli ospedali e nelle rianimazioni. Eppure ce la stiamo cavando con un numero di contagi relativamente basso. Mi piacerebbe sapere perche’, cos’hanno questi bengalesi che non si ammalano, alla faccia di tutte le violazioni dei provvedimenti che il governo emana e che vengono rispettati solo il primo giorno e poi basta.
Il 14 maggio hanno festeggiato Eid. Nella settimana precedente, nonostante l’invito della Primo Ministro a non spostarsi per celebrare Eid con le famiglie rimaste nei villaggi fuori Dhaka, 8 milioni di Bengalesi hanno lasciato Dhaka con mezzi di fortuna perche’ il governo aveva chiuso i collegamenti tra regioni e citta’. Nella settimana appena conclusasi, sono ritornati tutti. Circa un milione di persone al giorno sono ritornate a Dhaka. Aspetto con ansia il verdetto di tale insensatezza. O ci aspetta la solita fortuna oppure una situazione come quella in cui si trova l’India ora. Molto probabilmente ce la caveremo anche questa volta, ma sfidare il fato cosi apertamente e senza ritegno non e’ una buona cosa.
Nel frattempo il programma di vaccinazione, partito con tanto entusiamo il 27 gennaio, si e’ arenato dopo solo tre mesi. Sono finiti i vaccini, Ne aspettavamo trenta milioni di dosi dall’India, ma vista la situazione in cui si trovano, hanno pensato bene di tenerseli per se. Ora il governo sta elemosinado vaccini dall’America, che ne ha promessi sei milioni ma non sono ancora arrivati, dalla Cina che e’ disposta ad aiutarci solo se non entriamo a fare parte del Quad, la nuova iniziativa strategica degli Stati Uniti, India, Giappone e Australia. Oltre alla Cina, stiamo aspettando anche vaccini dalla Russia ma a quanto pare le procedure burocratiche si sono impantanate nei corridoi del ministero della sanita’ e la giornalista che stava scoprendo perche e’ stata prima rinchiusa per sei ore in una stanza del ministero e poi arrestata.
La scorsa settimana la Primo Ministro ha posticipato nuovamente la riapertura delle scuole al 30 maggio. Fa paura la variante Indiana. Dopo un paio di giorni una nuova dichiarazione: le scuole e le universita’ non verranno riaperte se gli studenti non vengono prima vaccinati. Se pensiamo che le vaccinazioni sono ferme e che non sappiamo ne’ da chi ne’ quando potremo avere i vaccini di cui abbiamo bisogno, credo proprio che gli studenti quest’anno non si siederanno piu’ sui banchi di scuola. A parte la depressione, la frustazione, e l’incognita di non sapere cosa fare, come continuare a studiare in vista di esami che forse non si faranno mai, la totale inerzia del governo nei confronti della scuola e la chiara mancanza di volonta’ anche solo di pensare a un programma di riapertura, non fa che esacerbare un problema qui molto forte ovvero l’abbandono scolastico; significa mandare in fumo tutti i progressi fatti negli ultimi anni.
Studi recenti fatti dalle varie organizzazione non governative hanno scoperto che l’86% dei ragazzi hanno perso la motivazione di studiare e il 64% hanno abbandonato gli studi. Questo soprattutto nei villaggi dove le classi non possono essere svolte per mancanza di connessione internet e computer e gli insegnanti non sono tecnologicamente aggiornati per svolgere le lezioni senza intoppi. La situazione non e’ cosi drammatica a Dhaka dove gli studenti sia delle scuole che nelle universita’ godono di computer, connessione rapida e costante a qualunque ora della giornata. Purtroppo e’ come se il paese stesse andando su due binari diversi; chi ha la fortuna di vivere in citta’, di frequentare scuole private e di avere la tecnologia per studiare sta andando avanti; gli altri invece rimangono indietro e forse non recupereranno mai.






