Ciao Amici di Matilde,
ne approfitto un po’ per tornare a girare, sempre nel rispetto massimo delle norme anti covid, per il nostro meraviglioso Veneto. Ad un anno esatto dalla prima vittima di questo virus maledetto, siamo stati a Vo’ Euganeo (Pd) per rendere omaggio al Sig. Adriano Trevisan di 77 anni che non conoscevamo ma, con lui, volevamo rendere omaggio a tutte le vittime italiane e del mondo che questo virus ha fatto. Vo’, un tranquillo e vivace paese che è diventato tristemente famoso proprio perché primo focolaio d’Italia che ha avuto, purtroppo, la prima vittima dovuta al coronavirus.

Ad un anno di distanza, alcuni simpaticissimi abitanti di Vo’ che mi hanno addirittura offerto il caffè nel Bar centrale, hanno raccontato che la vita in paese è ripresa con molte difficoltà, addirittura chi cercava lavoro e dichiarava che abitava a Vo’, veniva puntualmente scartato ai colloqui con mille scuse. Stamane in piazza una commovente cerimonia con le varie personalità opportunamente distanziate che hanno ricordato il difficile percorso che ha affrontato la popolazione di Vo’ piantando un ulivo a ricordo delle vittime d’Italia e d’auspicio che questo periodo buio finisca al più presto. Un grande cuore tricolore appeso fuori del Municipio ricorda che ora Vo’ rialza la testa e invita ad amare l’Italia non solo sotto l’aspetto della salute, ma anche dando una mano a coloro che, a causa della pandemia, hanno perso tutto.

Vista la vicinanza con Vo’, ci siamo poi fermati a Monselice, splendida cittadina anch’essa ai piedi dei colli Euganei. Ebbene, sulle pendici del Colle della Rocca, oltrepassata la chiesa di S. Giustina, si trova il più importante complesso monumentale religioso di Monselice. E’ il Santuario Giubilare delle Sette Chiese, costituito da sei cappelle che si susseguono lungo la via che sale fino al piazzale antistante Villa Duodo, dove si trova la chiesa di S. Giorgio.

Le sette chiese votive sono frutto del progetto di Pietro Duodo, nobile veneziano che aveva già edificato in questo luogo la propria residenza, con annessa cappella privata.
Nel 1605 egli ottiene da Papa Paolo V il permesso di edificare ed intitolare le piccole chiese come le sette maggiori basiliche romane, ottenendo il medesimo privilegio dell’Indulgenza Plenaria.
Il complesso, realizzato dall’architetto Vincenzo Scamozzi, rappresenta la Città Santa in miniatura a cui si accede tramite un portone monumentale sormontato dalla scritta “Romans Basilicis Pares”, che introduce alla via romana.

Nelle chiesette si trovano sei tele di Palma il Giovane ( 1548-1628 ) con raffigurate le basiliche romane corrispondenti alle titolazioni di ciascuna cappella.
Nella settima chiesa, quella di S. Giorgio, nel 1651 vengono portati da Roma i corpi di tre martiri e numerose reliquie. L’arrivo di nuove cospicue reliquie nel 1713 induce la famiglia Duodo ad aggiungere a fianco della chiesa un vero e proprio santuario in cui conservare i Corpi Santi.

DOVE SI TROVANO LE SETTE CHIESE
Per raggiungere questo luogo sacro occorre raggiungere la cittadina di Monselice in provincia di Padova.
Dal centro di Monselice si giunge all’inizio del percorso passando per piazza Mazzini e giungendo alla Porta Romana, da qui la strada continua per una leggera salita finché non si raggiungono le sette chiesette, un percorso breve ma che regala un bel colpo d’occhio sulla pianura Padana.

Un luogo di culto e di preghiera sullo sfondo dei colli Eugenie e della pianura padana che vi invito davvero a visitare appena possibile. Voi sapete che una delle produzioni migliori dei colli Euganei è il vino che, vista la particolare composizione del terreno di origine vulcanica, l’uva acquisisce un sapore ed una acidità particolari che fanno del vino, un’eccellenza veneta. Non approfittarne sarebbe davvero un peccato.