Tra le creature del bosco e del lago i coccodrilli sono, da sempre e per me, le più spaventose. Nella regione iraniana del Sistan e Baluchistan , durante il nostro viaggio verso Iranshahr, ci siamo fermati in un centro di allevamento di una specie rara di coccodrilli: i “Gando”, che sono coccodrilli dal muso corto.

Mi è dispiaciuto tanto sapere che questi cacciatori dal sangue freddo  sono a rischio di estinzione, ma sono stata contenta di poterli osservare da vicino e apprendere che il numero di questi animali sta crescendo, nel campo. Un giovanotto baluch ci ha raccontato con tanto entusiamo  che alla nascita, i cuccioli di coccodrillo devono essere subito allontanati,  perché rischierebbero di essere mangiati dagli esemplari maschi adulti. Queste creature belle e spaventose mangiano pollo, alghe e fango.

 

 

Vivono dai  settanta agli ottant’anni  e nell’acqua hanno una forza incredibile, dieci volte superiore a quella di un toro.

La famiglia baluch, che gestisce il centro, ha dedicato la vita ai Gando.  Prima il campo era diviso in due parti e nell’area più grande vivevano i Gando più grossi.  Quello che mi ha colpito di più è stato il racconto del giovane Hassan e della sua grande passione per questi animali, che ha fatto crescere in lui il desiderio di diventare veterinario.

I Gando, in un certo senso, sono considerati animali sacri per la popolazione locale, proprio per la loro natura pacifica e la storia che li lega a questa zona.  Secondo me il mondo ha bisogno dei suoi “Gando” ed è prezioso il lavoro svolto dalla famiglia di Hassan.