Avevo in programma di condividere un altro racconto sul mio viaggio nella regione del Sud Khorasan, ma visto quello che sta accadendo nel mondo, mi sembra più opportuno parlare del coronavirus in Iran.
E’ dal mese di gennaio che sento parlare di questo virus, scoppiato in Cina e diffuso in tutto il mondo e mercoledì scorso il nostro governo ha dato la notizia che l’epidemia è arrivata nel mio Paese. Il focolaio è a Qom, una città a sole due ore da Tehran. All’inizio i casi erano pochi e le autorità invitavano alla prudenza e dicevano che la situazione era sotto controllo. Da sabato con l’aumento inaspettato dei contagi, siamo entrati in una situazione allarmante.
La gente ha iniziato ad andare in farmacia per comprare mascherine e soluzioni disinfettanti, che sono oramai esaurite. Non ci sono più e se si è fortunati a trovarle, costano tre volte anzi 4 volte di più. Poi ci hanno detto di curare l’alimentazione per aumentare le difese immunitarie e questo ha portato al rincaro del limone e dello zenzero, il cui prezzo è triplicato. Come sempre in queste situazioni, ci sono degli sfruttatori che per guadagnare di più, hanno conservato questi prodotti per rivenderli al prezzo più alto. Ora si parla di mettere in quarantena qualche zona per far stare la gente a casa e sono state chiuse le scuole e le università.
La mia opinione è che non servirà a molto, visto che una parte dei tehranesi, con la chiusura delle scuole, è partita sul mar Caspio. Forse considerano questo periodo come una vacanza! Poi c’è la questione del capodanno persiano che si avvicina e sarà molto influenzato dal virus, l’ospite inaspettato. Per me sinceramente è un momento molto difficile e credo che sia lo stesso anche per voi, cari amici di blog, ma sono sicura che anche questo passerà e spero tanto che voi restiate sani e salvi.