Sembra surreale….Parigi, la città della vita notturna, Parigi, la città che possiede 420 schermi cinematografici, Parigi e le sue 130 sale teatrali che propongono la bellezza di 300 spettacoli alla settimana, Parigi e i suoi oltre 1400 bar, Parigi con i suoi 12000 punti di ristoro, Il Moulin Rouge, il Lido, il Crazy Horse…..su tutto ciò’ il sipario si chiude all’ora alla quale normalmente si apriva, cioè alle ore 21h.

Si, i contagi aumentano ad un ritmo elevato certo, non si chiudono le scuole, università, frontiere, si chiude la « movida ». Da questa settimana quindi dalle 21h alle 6 del mattino si applica il coprifuoco su Parigi e la sua regione e in 8 città francesi.

Non é il primo certo della storia francese, questo é il terzo (e speriamo ultimo).

Il primo é stato durante l’occupazione nazista della seconda guerra mondiale, entra in vigore il 14 giugno del 1940, dalle 20h alle 6 del mattino, in maniera discontinua sarà in vigore fino alla liberazione di Parigi il 25 agosto del 1944.

Il secondo coprifuoco viene dichiarato durante la guerra in Algeria, entra in vigore ottobre 1961 e il 17 ottobre dello stesso anno (coincidenza delle date, il coprifuoco attuale entra il vigore proprio un 17 ottobre) ci sarà una grande manifestazione di operai di origine algerina che marciano dalla periferia verso il centro di Parigi. Scontri con la polizia molto forti porteranno alla morte di molti manifestanti ( tra 38 e 98 i morti secondo le fonti, ma solo studi recenti permettono di poter fare luce sulla verità).

Ed eccoci al nostro coprifuoco del 2020, il terzo in ordine cronologico, ma il primo in tempo di pace. Dopo le 21h bisogna avere una buona ragione per poter essere in strada, niente scuse, la situazione é seria, il virus sta guadagnando terreno.

Sicurezza sanitaria da un lato e decadimento economico dall’altro. I ristoranti ovviamente chiuderanno per le 21h, molti hanno già dichiarato di chiudere definitivamente, troppe spese per tenere aperto poco tempo. Il mondo dello spettacolo che in Francia conta almeno 62 000 artisti si trova in ginocchio. Si può’ organizzare qualche spettacolo pomeridiano nel fine settimana, ma é impensabile di andare a teatro alle 18 in piena settimana lavorativa, se poi bisogna applicare le regole di distanziamento e accogliere circa il 50% degli spettatori ….la battaglia é persa dall’inizio. Chi ha lo statuto di « artista » in Francia percepirà aiuti economici da parte dello stato fino ad agosto 2021, ma riguarda solo una parte delle persone che lavorano nel settore, purtroppo! E gli altri?

Al momento l’incertezza plana su molte categorie di lavoratori e la situazione futura non si annuncia proprio rosea. Si teme sempre il peggio…..il confinamento. Andiamo avanti e laviamoci le mani ad oltranza sperando in tempi migliori e che Cenerentola se ne faccia una ragione, deve rientrare alle 9 non più a mezzanotte!