Nel 2011, a causa di un fortissimo terremoto seguito da uno tsunami, furono danneggiati i sistemi di raffreddamento di emergenza di alcuni reattori della centrale nucleare di Fukushima – Daiichi in Giappone. Le fughe di idrogeno nei giorni successivi provocarono molteplici esplosioni che, oltre a distruggere gli edifici della centrale, rilasciarono radioattività nell’aria e nei terreni circostanti tanto che fu necessaria l’evacuazione dei residenti della zona. Anche nell’oceano si dispersero elementi radioattivi con conseguenze ambientali catastrofiche.
L’artista Franco Fiorillo, partendo da questo triste ricordo, ha allestito una mostra personale sul tema della catastrofe unendo arte ed intelligenza artificiale.
Entrando nelle sale del Palazzo Lucarini di Trevi (PG), intanto ciò che colpisce è l’ambiente quasi asettico in cui risaltano le opere esposte: disegni scarni, eseguiti come schizzi preparatori, che nella loro essenzialità sono capaci di farci riflettere sulla tragedia avvenuta.
Si nota la totale assenza del colore, quasi tutto è in bianco e nero, anche le foto.
Tutto riporta a rendere protagoniste le conseguenze del disastro, il loro riscontro anche durante gli anni successivi sulla salute degli uomini e dell’ambiente.
La mostra unisce arte grafica e arte digitale (disegni virtuali, proiezioni di video e di foto sulle pareti) e si completa attraverso una serie di piccole immagini incorniciate, quasi a voler formare un puzzle articolato e insensato come insensate e imprevedibili possono essere le catastrofi ambientali e a volte i drammi del genere umano.