In questo periodo in cui viaggiare per piacere é impossibile, la voglia in noi di scoprire posti nuovi (o rivedere quelli «vecchi ») cresce enormemente di giorno in giorno….allora ho deciso di raccontarvi di una donna francese che ha fatto del viaggio lo scopo di tutta la sua vita. Alla ricerca della sua anima e rifiutando le convenzioni sociali che l’avrebbero voluta solo moglie e madre dedita alla casa. Si chiamava Alexandra….ecco la sua storia…

Alexandra David-Néel ( 1869-1969) era: cantante d’opera, femminista, giornalista, anarchica, scrittrice, massone, orientalista, esploratrice …..fu la prima donna europea a raggiungere il Tibet.

Nasce nella periferia di Parigi e grazie all’apertura del museo Guimet (dedicato ancora oggi all’arte asiatica) nasce in lei la vocazione del viaggio e il fascino per il buddismo. Inizia una breve carriera di cantante con tanto di nome d’arte, ma che interrompe rapidamente e sposa nel 1904 a Tunisi Philippe Néel. Dichiara di non volere figli e parte due anni dopo in viaggio senza il marito (al quale dichiara di ritornare dopo massimo 18 mesi). Lo rivedrà 14 anni dopo. Viaggia da sola in India e ritorna accompagnata da un giovane lama che adotterà nel 1929. Lei e il figlio adottivo diventeranno inseparabili e compagni di avventura, in Himalaya, visitano molti monasteri per perfezionare il loro sapere sul buddismo e fanno un ritiro spirituale in una caverna ad oltre 4000 metri d’altezza. Attraversano Giappone, Corea, Cina, Nepal e Tibet…..la donna non passa inosservata e conquista la stima delle popolazioni. Nel 1924 raggiungono la città interdetta Lhassa, lei per non farsi notare si sporca il viso di nero con la fuliggine per nascondere i tratti europei.

Il marito sarà economicamente il suo grande sostegno. Le invia denaro quando occorre e esiste una fitta corrispondenza tra i due. Rientra in Francia nel 1925 e scrive vari libri sui suoi viaggi. Diventa una celebrità. Nel 1937 decide di ripartire in Cina con il suo giovane compagno di viaggio, per studiare il taoismo, si trova in piena guerra cino-giapponese e assiste agli orrori del conflitto. Fugge come può e raggiunge il Tibet dove si fermerà per 5 anni. Il marito muore e lei decide di andare in India prima di rientrare in Francia. Il figlio adottivo muore e si trova sola, decide nel 1957 di trasferirsi a Monaco, dove vivrà sempre in hotel, scrive e organizza conferenze. Nel 1964 scrive il suo ultimo libro « 40 secoli d’espansione cinese ». Al compiere dei 100 anni chiede il rinnovo del passaporto perché vuole ritornare in Asia ma purtroppo decede poco dopo a quasi 101 anni, l’8 settembre 1969.

« Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta » Alexandra David-Néel