E’ uno dei motivi più comuni nell’arte iraniana e il suo uso risale a circa 4000 anni fa. Vediamo insieme la sua storia. Alcuni credono che l’idea originale derivi dalla mitologia quando si immaginava la fenice accanto all’albero della vita.  Nelle opere iraniane lo si trova già nel periodo dei Safavidi, che, a sua volta, prende spunto dall’arte ornamentale occidentale.

L’uso di questa figura trionfa, ancora di più, durante il dominio dei Qajar. Questo motivo iraniano è rappresentato da una pianta, come un fiore o una foglia e da un uccello, come un usignolo o una farfalla. In generale  e, specialmente nella letteratura iraniana, questi due elementi simboleggiano l’amante e colui che ama. Nella maggior parte dei contesti mistici iraniani, come nella poesia, il fiore viene usato come la metafora della perfezione e della bellezza.

L’usignolo, invece, rappresenta il desiderio dello spirito di unirsi al Creatore, a Dio. Per godere un’opera d’arte, certamente, non bisogna studiare questo motivo , ma il suo studio ci rende più comprensibile i significati evocativi. Vi invito a godere questa figura presa dalla natura che porta gioia e allegria.