Dopo un mese di pausa estiva eccomi tornata a raccontare della vita a Praga, città in cui vivo ormai da 12 anni. Ieri mattina, assieme a Moreno e ai ragazzi, siamo partiti da Belluno, dove abbiamo trascorso il mese di agosto , e in dieci ore di auto, attraversando tutta l’Austria, siamo arrivati nella Capitale della Boemia pronti per ripartire con il lavoro e soprattutto con la scuola. Il primo settembre nella Repubblica. Ceca suona la campanella per 967000 studenti ed è proprio il sistema scolastico ceco l’argomento di cui voglio parlare. Come sapete ho due figli adolescenti, Francesco e Susanna, che hanno frequentato le scuole a Praga partendo dalla materna e quindi il mio racconto è un’esperienza diretta, vissuta però da una mamma italiana che spesso con capisce la logica di un sistema molto differente dal nostro. Innanzitutto la scuola dell’obbligo dura nove anni, gli studenti rimangono con gli stessi compagni e nella stessa struttura fino alla nona classe, anche se dopo il quinto anno la maestra è sostituita da professori delle specifiche materie.

Per iscriversi al primo anno bisogna aver compiuto sei anni per cui tutti i bambini nati nei mesi da settembre a dicembre iniziano la scuola l’anno successivo rispetto ai coscritti dei primi mesi. In realtà ho notato una forte tendenza a mandare i bambini a scuola a sette anni, infatti le mamme hanno l’opportunità di posticipare di un anno l’inizio della scuola elementare se ritengono che i figli non siano ancora maturi o pronti per accedervi. In Italia invece c’è la tendenza opposta, la possibilità che il percorso scolastico inizi a cinque anni. Durante l’ultimo anno, il nono, gli studenti si preparano a sostenere gli esami di ammissione alle superiori. Mentre in Italia esistono delle prove finali che danno una valutazione sul profitto conseguito, nella Repubblica Ceca gli studenti devono superare dei test d’ingresso per frequentare l’istituto scelto.

Vengono date loro due opportunità e capite bene che nel caso falliscano entrambe vedono precluso il proseguimento degli studi, sperando altrimenti di essere accettati in scuole con posti ancora disponibili oppure optando per istituti privati. Le scuole superiori si dividono, come in Italia, in scuole tecniche e professionali e licei, chiamati gymnasium, i quali a loro volta si distinguono in ginnasi di otto anni, sei anni o quattro. Ritengo che questo sia l’aspetto che maggiormente segni la differenza tra il sistema scolastico italiano e quello ceco e che da italiana non riesco pienamente a comprendere. Alla fine della quinta elementare i bambini che hanno ottenuto ottimi risultati possono sostenere un esame di ammissione ad un ginnasio di otto anni e così dopo la settima classe gli studenti più bravi possono tentare la prova per un ginnasio di sei anni. In questo modo vengono selezionati gli elementi più dotati, o studiosi o meritevoli fin da piccoli creando così livelli diversi di preparazione scolastica. Devo confessarvi che non capisco questa logica, forse perché abituata ad un sistema in cui tutti devono avere le stesse possibilità, forse perché sono italiana e il mio modo di pensare è diverso e certe volte mi chiedo :” Chissà cosa pensa la gente che mi circonda di me e quanto diversa appaio ai loro occhi?”