Si astiene al Consiglio di Sicurezza dell’ONU
Sostiene Putin, ma chiede di rispettare la sovranità di Kiev
e si proprone come mediatrice
La Cina invita alla moderazione. Non parla d’invasione russa in Ucraina. Del resto come potrebbe fare uno sgarbo al Paese con il quale, solo 20 giorni fa, ha siglato un accordo energetico di 104 miliardi di euro. E mentre la Cina fa sue le preoccupazioni russe contro l’espansione della Nato nell’est Europa, la Russia ha di fatto riconosciuto le pretesi cinesi su Taiwan.
Ci viene da pensare che l’Ucraina possa essere lo specchio di Taiwan ma è un pensiero congelato, almeno in questi giorni, alla vigilia delle Paralimpiadi che dal 4 marzo accoglierenno a Pechino 600 atleti paralimpici, le delegazioni sportive e i giornalisti delle nazioni partecipanti. Anche se è chiaro che le rivendicazioni di Putin a Kiev sono le stesse di Xi Jimping su Taipei, l’isola ribelle che dovrà tornare alla Cina e anche se l’amicizia economica, tra Cina e Russia, fa pensare che i due paesi si copriranno a vicenda per i prossimi 15 anni, non sono un’analista e non è bene fare previsioni sul domani.
Ma la situazione preoccupa Tsai Ing Wen, la Presidente di Taiwan che condanna subito l’attacco russo contro la sovranità ucraina e dichiara su Twitter: “Continueremo a rafforzare la nostra capacità di difesa nello stretto di Taiwan” e denuncia l’incursione di 9 caccia cinesi nel proprio spazio aereo. Intanto Pechino offre una sponda a Mosca, di tipo economica, opponendosi alle sanzioni e annunciando di aver iniziato a comprare grano e orzo dalla Russia e, diplomatica, offrendosi come mediatore tra Mosca e Kiev. Tutto questo mentre la Cina inizia a rimpatriare i 6000 cinesi residenti in Ucraina. I cingolati, gli attacchi missilistici russi continuano senza sosta a puntare al cuore della città di Kiev. Colpiscono le infrastrutture, i deposti di gas, gli ospedali ma l’esercito ucraino e soprattutto il popolo ucraino non si arrendono.
Nelle strade della città i civili stanno preparando delle bombe casalinghe, delle molotof per contrastare l’avanzata russa. Dal mondo intero si sono levate pesanti condanne a Putin, definito dal Presidente americano Biden, un “reietto sul palcoscenico internazionale”. Qualcosa sta accadendo anche in Russia. Si è visto Putin umiliare in pubblico, come uno scolaretto, il capo dei Servizi segreti russo, Sergei Naryshkin che aveva chiesto più tempo per i negoziati. E le proteste infiammano 43 città russe. La gente scende in piazza contro la guerra. Sono state arrestate oltre 2000 persone. Ci si chiede cosa starà facendo Xi JIping in queste ore? Starà sicuramente seguendo la guerra sulla CCTV. La televisione di Stato cinese sta raccontando i fatti ucraini. I telegiornali dedicano, sì, ampio spazio alle Paralimpiadi e ai preparativi della cerimonia inaugurale, ma trattano anche la questione ucraina e l’offensiva russa. Dal fronte gli inviati della CCTV entrano nei bunker, nei rifugi, mostrano le esplosioni e cosa sta accadendo a Kiev. La Cina, per prendere in prestito il titolo del libro di Alberto Moravia del 1967, resta però il “Convitato di pietra” per eccellenza.