Khalù al mio fianco e i due lupi grigi, appena un passo dietro di me. La mia immagine, riflessa sulle pareti scarne e disadorne della chiesa, sembra precedere questo mio strano corteo. Il riverbero delle candele si diverte a giocare con i contorni della mia ombra che prima si distorce e poi si allunga, tradendo una certa a fretta a dissolversi nell’oscurità della sera che è già scesa tutta intorno a noi.

La voce di Filomène è un acuto privo di grazia. La donna è alla guida di un vecchio furgoncino sputafumo il cui motore rimbrotta come se stesse facendo i gargarismi e con i fari che sono occhioni gialli, abbaglianti nel buio.

-Matilde, si sbrighi a salire in macchina. Sapevo che si sarebbe cacciata nei guai. L’avevo pregata di tenersi alla larga dal reverendo Séraphin e dalla sua gente, soprattutto quando a casa c’è una zuppa fumante nel piatto. Senza contare che ho dovuto scomodare mia sorella per stare con la bambina.

– Filomène, immagino che io debba ringraziarla per essersi scomodata e per aver pensato a Chloé. Sarei però potuta tornare senza problemi con la mia bicicletta.

– Intende quella ferraglia buttata sul ciglio della strada? Sembra che qualcuno si sia divertito a infierire sul telaio piegandone i tubi, spezzandone lo sterzo e strappandone le ruote. Della sua preziosissima due ruote resta poca roba. Salga in macchina con Khalù e dica ai lupi di riunirsi al branco. Li ha messi già in pericolo per stasera.

– Su questo ha ragione, Filomène!
Rune, Urd andate, tornate a casa.
Faccio loro un cenno del capo e i due lupi obbediscono. Urd, la femmina e si allontana per prima. Poi è la volta di Rune, il maschio.
E’ sempre stato forte il legame delle donne della mia famiglia con i lupi della foresta. Sul primo tassello murario della pavimentazione all’ingresso del castello d’Harcourt è scolpita tutt’ora l’impronta di un cane. E alla presenza dei lupi, alla base della grande quercia nel cuore della fitta vegetazione, ho restituito le ceneri di mia nonna alla foresta che da secoli protegge la fortezza e i segreti lì sepolti.

– Allora Filomène, quando è stata l’ultima volta che un meccanico abbia messo le mani sul motore di questo trabiccolo fumante? Sarà un miracolo se ci riporterà a casa.

– Oppure basterà una semplice magia, Matilde. Non è qui per questo?