Carissimi amici di Matilde, rieccomi a voi dopo le varie “acque alte” che hanno invaso la città dove lavoro quotidianamente: Venezia. 

Proprio di acqua alta vorrei parlarvi oggi, quel fenomeno che periodicamente invade Venezia creando qualche disagio alla popolazione che ci vive,  ma anche ai forestieri che visitano la città.  Volutamente ho scritto “qualche disagio” perché le maree di acqua alta previste sino a 100/110 cm s.l.m. sono affrontabili da Venezia, dai sistemi di passerelle, dai negozi che hanno scaffali, prese della corrente, macchinari materiale per lavorare, tutto a minimo da 50 cm da terra. 

Poi quando i picchi superano la soglia dei 115 cm, eh beh, allora cominciano i guai. I disagi non sono più “qualche disagio” ma diventano veri e propri disastri. Ebbene, lo scorso 12 Novembre quando la marea ha raggiunto 187 cm vi posso assicurare che alle 10.30 di sera Venezia era sommersa quasi all’85% con le parti più basse che raggiungevano quasi il metro d’acqua. Danni incalcolabili a commercianti, a privati (pensiamo ai signori di una certa età che abitano a piano terra). Ma danni inestimabili anche al patrimonio artistico e culturale. Fa male al cuore, davvero, fa male al cuore.

Anche noi siamo andati “sotto” (io lavoro in un Hotel di Venezia) e la marea è cresciuta talmente in fretta da sommergere la parte bassa del nostro server, scaffalature basse (che fortunatamente avevamo svuotato), i frighi del piano terra, lavatrice della lavanderia, magazzini con varia merce. Nel nostro piccolo, quasi 20.000 euro di danni. Ma non vi scrivo per questo, no, no, vi scrivo perché dovete imparare cos’è l’acqua alta: non c’entra la pioggia, ne i temporali, ne altro. Le acque alte sono causate dallo Scirocco, un vento caldo che arriva da sud e che impedisce, di fatto, la fuoriuscita dell’acqua della laguna dalle bocche di porto, praticamente come un tappo. L’alta marea successiva, spinge dentro altra acqua ed ecco che arriviamo a toccare i picchi che allagano la città. 

Però va detto che: 

quando si parla di 120-130-187 cm d’acqua, non significa che ci siano quasi 2 metri d’acqua in giro. Vorrebbe dire essere sommersi tanto da girare per Venezia con pinne e bombole d’ossigeno. No, no, il dato dei 187 (o qualsiasi altro) è da considerarsi s.l.m. (sul livello medio mare). L’altezza della marea a Venezia viene misurata e prevista sullo zero storico della città. Ma questo non vuol dire che il livello dell’acqua alta sia uguale dappertutto. Il sito della città di Venezia fa a questo proposito tre esempi: piazza San Marco è uno dei punti più bassi della città e per cominciare ad allagarsi ci vuole una marea superiore a 80 centimetri. Per Rialto, invece, nella zona prospiciente ai pontili dei mezzi pubblici, ci vuole una quota di 105 cm. Davanti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, infine, un punto della città molto alto, sono necessari 135 centimetri.

La marea che supera a Venezia la soglia di attenzione di 80 cm viene comunemente indicata come “acqua alta”; a questa quota sorgono problemi di trasporto e di viabilità pedonale nei punti più bassi della città (come già detto a piazza San Marco). Quando la marea supera i 100 cm (5% del suolo pubblico allagato), il fenomeno inizia ad interessare tratti più consistenti dei percorsi cittadini. A quota +110 cm, circa il 12% della città è interessata dagli allagamenti. Quando invece si raggiungono i +140 cm, viene allagato il 59% della città. Ieri sera si è parlato di oltre l’80% della città coinvolta dalla marea. L’allarme acqua alta viene dato da una sirena. Segue poi un segnale che ha la funzione di indicare l’altezza della marea attesa. Sono 4 i “livelli” sonori in scala: – 110 cm: un suono prolungato sulla stessa “nota” – 120 cm: due suoni in scala crescente – 130 cm: tre suoni in scala crescente – 140 cm e oltre: quattro suoni in scala crescente. 

E soprattutto va detto che la marea dopo 3 ore si abbassa restituendo a Venezia la normalità, sino al picco successivo. Poi il vento cambia, l’acqua se ne va e Venezia…si lecca le ferite. Come sempre,.  Quello che mi sento di dire è che chi ha prenotato a Venezia, venga pure tranquillamente. Ora non abbiamo bisogno delle vostre disdette ma abbiamo veramente necessità di voi, delle vostre prenotazioni. Se volete aiutare Venezia e i veneziani, non lasciateci soli. 

Il Mose? Altro discorso, ma meglio affrontarlo in altri ambiti. Prossimo picco domenica mattina alle 8.45 con +140 (…e la storia, continua).

Quindi, carissimi amici, venitemi a trovare, magari portatevi gli stivali. Io e tutta Venezia vi aspettiamo.

Centro previsioni maree: 

https://www.comune.venezia.it/it/content/centro-previsioni-e-segnalazioni-maree