Cari amici de isegretidiMatilde, questa settimana voglio raccontarvi una storia d’amore. Senza lieto fine, ma tanto quelle che finiscono bene non rimangono nella memoria collettiva…….solo gli amori impossibili possono ambire all’ immortalità.

Durante le mie visite guidate dico spesso ai miei turisti che ogni oggetto nei musei a parte la bellezza in sé possiede una « storia » e il compito della guida e nel limite del possibile di trasmettervi questa « storia ».

L’oggetto in questione si trova nel museo delle arti decorative di Parigi in una vetrina con tanti magnifici gioielli di inizio 1900….e uno di quei musei ai quali i turisti non pensano mai, poi , in genere dietro mio consiglio, mi seguono e alla fine ne escono entusiasti. Ma torniamo alla nostra vetrina e ammirate la bellezza della spilla in questione, ha un nome si chiama « il bacio », una creazione Lalique del 1904 e porta un ‘incisione « Sogno i baci che restano per sempre ».

A questo punto tutti vogliono saperne di più, ma la didascalia del museo si limita solo a dire che si tratta di un dono fatto al museo nel 1960. Conversando con una delle conservatrici del museo il mistero viene svelato……senza nessun dubbio si tratta di una storia d’amore e lo sappiamo grazie alla nipotina del protagonista alla quale il nonno si é confidato.

René Lalique (gioielliere, amante protagonista e nonno in questione) inizio 1900 per lavoro fa vari soggiorni a Londra. Incontra una giovane francese e l’idillio sembra inevitabile. La capitale inglese complice i due si frequentano lontano dalla famiglia di lui che mai approverebbe( bisogna dire che il signore é già sposato, si tratta di un secondo matrimonio ed é un uomo d’affari impegnatissimo). Ma si sa che l’amore segue strade che la ragione ignora!

Un figlio nascerà ….che porterà lo stesso nome del padre René, ma il cognome della madre. L’ormai noto gioielliere, che ha acquisito una fama mondiale con i suoi bijoux Art Nouveau non può’ continuare questa avventura. Farà questa spilla con dedica per l’amata e gliela regala. La donna morendo la lascia a suo figlio raccontandogli tutta la storia. Sarà il figlio nel 1960 a farne dono al museo perché rimanga « traccia » per sempre di quest’unione.

Ed é solo uno dei tanti oggetti che accoglie la vetrina……una vetrina colma di segreti!

« L’amour est la poésie des sens » Honoré de Balzac