In questo primo appuntamento del 2022 vorrei raccontare la storia di una donna straordinaria, una guerriera vissuta nel secolo scorso, ricordata per il suo attivismo a favore dei diritti delle donne e che è diventata uno dei simboli più forti della lotta contro i totalitarismi, infatti conobbe e oppose resistenza alle due dittature del ‘900, il regime nazista e quello comunista.
Milada nasce a Praga nel quartiere di Vinohrady il 25 dicembre del 1901 e forse questo giorno, così importante per la Cristianitá e festeggiato in tutto il mondo, indica già quale sarà il destino di questa eroina che lascerà un segno profondo nella storia della Cecoslovacchia. È una bella ragazza con una forte personalità e idee molto chiare riguardo i diritti umani e l’emancipazione femminile, esprime le sue opinioni a viso aperto, partecipa a manifestazioni pacifiste, comportamenti che le costano l’espulsione dal liceo a 16 anni. È il 1918, finisce la prima guerra mondiale, crolla l’Impero Austroungarico e Milada vive il primo cambio di rotta storico del suo paese. Ora è una cittadina cecoslovacca e può iscriversi all’università, si laurea in giurisprudenza, entra a far parte del partito nazionale, si sposa, inizia a lavorare per la Municipalità di Praga nel campo del sociale e nel 1934 dá alla luce la piccola Jana. Ma nel 1938 avviene il secondo cambiamento radicale nel suo paese : l’occupazione nazista.

Milada non accetta l’ubbidienza al nuovo regime, si unisce alla resistenza ma viene catturata, incarcerata addirittura condannata alla pena capitale, poi convertita in ergastolo, e finalmente nel 1945 liberata. Proprio negli anni successivi alla guerra la sua storia diventa drammatica e dolorosa perché Milada vive il transito subdolo e ingannatore verso un nuovo regime di oppressione, vede la sua patria avviarsi ancora verso la sopraffazione da parte di una potenza straniera. Con sistemi di manipolazione del popolo il partito comunista riesce ad escludere dal potere e da tutte le istituzioni membri degli altri partiti e ad imporsi alla guida dello stato col l’appoggio della gente che si portava dietro gli strascichi della dittatura di Hitler. Milada, dopo essersi dimessa dal Parlamento, viene arrestata, incarcerata e torturata perché accusata di complotti con l’Occidente a danno del suo paese. Dopo un processo fasullo durante il quale non si piega, né confessa le accuse Imputate, il 27 giugno 1950 viene impiccata nel carcere di Pankrác.
Termino qui il mio racconto, già piuttosto lungo questa volta, ci vorrebbero pagine e pagine di parole per descrivere questa donna straordinaria che mi ha insegnato che bisogna lottare sempre nella vita perché, come scrisse in una delle tante lettere scritte in prigione alla figlia,
“Cos’é la vita se non un eterno combattere?”
Auguri a tutte voi donne un felice 2022