Ce ne sono tante di vignette sul passaggio di testimone dal vecchio al nuovo anno. Un 2022 carico di promesse e speranza ma anche non troppo foriero di buone notizie sotto il profilo epidemiologico e sanitario per il nostro Paese, alle prese con la ripresa dei contagi. Tutta colpa della variante Omicron, responsabile di un tasso di positività al 21,9%. Lombardia da oggi insieme a Piemonte, Lazio e Sicilia di nuovo in zona gialla!. Tornano ad affollarsi gli ospedali e le terapie intensive. Non ci voleva: scenario allarmante che toglie le ali ad ogni proposito di ripresa e rischia di paralizzarci di nuovo. Ma è tutto così scontatamente negativo?

No, di certo! I dati ci dicono che per ora le dosi più il booster proteggono abbastanza dall’infezione e quindi ovviamente dalla malattia grave. Un livello di protezione che si abbassa un po’ per chi non ha ancora fatto la terza dose. E allora- piccola parentesi personale- faccio mentalmente un conto alla rovescia al 5 gennaio, giorno in cui anch’io riceverò la mia terza somministrazione. Ci starebbe bene la voce dell’amato Mike Bongiorno nazionale, quando cercando la giusta inquadratura, ripeteva prima di andare in onda: “Buona la due o la tre?”. Viene spontaneo dire la tre, la tre questa volta, Mike! Le tre dosi proteggono dal contagio di Omicron al 75% ma al momento solo il 30% degli italiani ha fatto la terza dose. Il vero problema poi resta quel 10 % di adulti non vaccinati. Sono poco di sei milioni di persone ma Omicron è bella agguerrita se si considera la sua capacità di trasmissione. Fino a due- tre volte più contagiosa della variante Delta ma meno grave.

La vera arma contro il virus resta il vaccino. La scienza parla chiaro e gli esperti si sgolano nel ripetere anche che è inutile la corsa isterica ai tamponi. File e file per fare i tamponi: dalla farmacia al drive in, con centinaia di auto incolonnate. Alla vigilia di Natale almeno 700mila persone al giorno hanno prenotato il tampone. Ce lo conferma Federfarma sulla base dei dati delle oltre 14mila farmacie in tutta Italia. Il tampone va fatto solo se si hanno i sintomi. Il sottosegratario alla Salute Pierpaolo Sileri ricorda che i tamponi, fatti così a caso, danno false sicurezze.” Il tampone non deve essere una sorta di lasciapassare per situazioni non sicure perchè il tampone fotografa solo il momento presente, quello del test e non protegge dall’infezione”.


Il ricorso al tampone deve avvenire secondo logica e sempre dopo aver consultato il proprio medico. Ma le previsioni degli ultimi giorni, che annunciano per la metà di gennaio il picco da Omicron, non aiutano di certo e alimentano le paure degli italiani anche in vista della riapertura delle scuole il 10 gennaio mentre cresce il numero dei contagi in età scolare. Tante famiglie, durante le festività, hanno viaggiato in lungo e in largo per la penisola per fare cene e e cenoni con i propri cari. Obbligo quindi per tutti di mascherina all’aperto.Veniamo ai dati delle ultime 24 ore: si registrano 61.046 nuovi casi positivi in Italia. Senza impazzire con il pallottoliere, semplifichiamoci facendo tutti il vaccino. L’ha detto bene Mattarella nell’ultimo messaggio del suo settennato:” Sprecare vaccini è offesa a chi non li ha avuti”. Non c’è replica che tenga, non credete?