Per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto. La morte di quasi 6milioni di ebrei, sterminati dalla follia nazista, nel periodo che va dal 30 gennaio 1933, quando Hitler divenne Cancelliere della Germania, all’8 maggio 1945 quando finì la guerra in Europa.
Ho finito di leggere una testimonianza toccante di un ebreo italiano. Fu arrestato e deportato ad Auschwitz.
Bruno Piazza è il nome del povero triestino che sopravvisse per pura fortuna alla camera a gas, alla crudele prigionia fatta di sevizie inaudite delle SS, alla fame e a tanto freddo. Scrisse questa autobiografia al termine della guerra. La scrisse in sole tre settimane, per ricominciare a vivere piano piano e lontano da quei giorni orribili. Il resoconto della sua terribile esperienza fu rifiutato da diversi editori. A dieci anni dalla morte dell’autore, i figli riuscirono a pubblicare il memoriale che è uno dei primissimi scritti da deportati ebrei nei campi di concentramento. Non vi racconto altro, ma vi invito a leggere il libro che è un documento commovente, un memoriale di vita sopravvissuta all’inferno dei lager nazisti.