Tra luglio, agosto, settembre, passata la brevissima, purtroppo, stagione dei lychee, meno di un mese, e quella del mango, arriva la stagione della guava (o peyara in Bengali) amorevolmente chiamata dai locali anche la ‘mela del Bengala’.
Si trova in Messico, America Centrale e Caraibi ma qui nel subcontinente indiano viene coltivata soprattutto in India e Bangladesh. Se ne trovano di due tipi: quella grande dalla scorza verde e un po’ rugosa e quella piu’ piccola sempre di colore verde all’esterno ma all’interno dal particolare colore rosa, piu’ succosa e dolce.
E’ originaria di Barisal, un distretto a sud di Dhaka, verso il golfo del Bengala dove circa 2100 ettari di terreno sparsi fra 43 villaggi sono dedicati esclusivamente alla coltivazione di questo frutto: una specie di mela verde sia nella forma che nel gusto un po’ acerbo molto profumata e con tanti semini rompiscatole al centro ma, volendo, commestibili.

Famosi nell’area di Barisal sono i mercati galleggianti di guava che si stanno svolgendo in questa stagione dove dai villaggi circostanti arrivano barche cariche di questo frutto per essere venduto e raggiungere cosi anche i mercati della capitale.
Costa pochissimo, come del resto tutta la frutta tropicale locale, circa 10 centesimi al kilo.
Ovviamente i bengalesi non mangiano niente che non sia ben condito e quindi anche alla guava tocca lo stesso destino. Giuro, e’ buona anche senza condimento ma ripeto il Bengalese senza condimento non e’ contento!
Questo ‘sughetto’ si puo’ fare anche a casa ma il frutto e il condimento confezionato al momento si trova soprattutto sui carretti per strada. Peyara makha (o guava condita) è infatti un tipico street food di Dhaka che si trova ad ogni angolo e tipicamente all’uscita delle scuole. Un piccolo snack popolarissimo fra gli studenti, compresa la mia bimba piccola Lilia, da mangiare sul rickshaw, a piedi o in macchina sulla strada di casa confezionato o su foglio di giornale o in un sacchettino di plastica con l’immancabile stuzzicadenti per raccoglierne un pezzo alla volta.
Questo famoso condimento è composto da foglie di coriandolo fresco, chili verde e rosso, chili rosso tostato, sale, succo di limone e kashundi, un liquido denso formato principalmente da senape.
Non dite bleh, è buonissimo. Parola di Lilia.