Quando ancora il Covid era una fantasia da film della domenica pomeriggio e vigeva la libertà di movimento, io e la mia amica di avventure Lydia ci siamo decise di fare una parte del cammino di Santiago in bici.

Senza nessuna preparazione, abbiamo affittato due bici e ci siamo prese una paio di giorni dal lavoro.
Abbiamo prenotato la prima notte e siamo partite per una avventura di 4 giorni con due sacche laterali ad ogni lato delle bici e molta voglia di sport.
Tutto quello che è successo durante il percorso ce lo teniamo stretto noi due ; le litigate, la pace, le risate, le colazioni di 1 ora prima di partire, i panorami, e le alternanze tra le discese veloci e le salite lentissime, la voglia di mollare e la voglia di arrivare.
Con la promessa di rifarlo ogni anno siamo arrivate alla plaza del obradorio, che è la piazza che abbraccia la Cattedrale di Santiago, e che nel 2017 aveva la facciata coperta per una ristrutturazione… e ci siamo stese a terra come da tradizione dimenticandoci di tutto il sudore che ha richiesto l’arrivo.

Il cammino di Santiago, due anni prima l’avevo presentato nella mia tesi universitaria a Messina, e quest’anno mi ritrovo con la finestra dell’ufficio orientara verso la facciata della cattedrale e posso dire che è indescrivibile vedere di nuovo una Santiago piena di pellegrini, di file, di negozi e bar pieni e soprattutto di voglia di ricominciare.

Quest’anno si festeggia la celebrazione dell’Anno Xacobeo che sarà prolungata per la prima volta per due anni consecutivi (2021 e 2022) a causa della situazione pandemica.
Per spiegare in poche parole di cosa si tratta possiamo dire che Santiago de Compostela gode di un privilegio unico concesso per la prima volta intorno al 1122 da papa Callisto II. È conosciuto grazie ad un’altra bolla del 1179, che lí che si conserva: la Regis aeterni di papa Alessandro III, che conferma il privilegio concesso alla Cattedrale da papa Callisto II (1118-1124). Due dei suoi fratelli, Raimundo ed Enrique de Borgoña, avevano preso in moglie le figlie del re Alfonso VI, Urraca e Teresa, eredi dei territori di Galizia e Portogallo; e avevano così rafforzato i già solidi legami tra la sede di Compostela e il Papato, che si manifestano chiaramente nell’impulso che Callisto II e il re Alfonso VI diedero ai pellegrinaggi giacobini.
Il privilegio è che ogni anno che il 25 luglio, festa dell’Apostolo Santiago, cade di domenica, le grazie giubilari possono essere date nella Chiesa di Compostela.

A causa di questa condizione, gli Anni Santi si verificano con apparente irregolarità, separati da intervalli di sei, cinque, sei e undici anni. Questo 2021 sarà il 120esimo Anno Santo della storia, a partire dal 1182. I seguenti saranno nel 2027 e nel 2032.

La Chiesa, con l’Anno Giubilare, istituisce uno speciale tempo di grazia, durante il quale è possibile ottenere l’indulgenza plenaria per il perdono della pena per i peccati commessi. Le condizioni per vincere il Giubileo sono:

1) Visita la Cattedrale di Santiago dove è custodita la Tomba di Santiago el Mayor.

2) Dire una preghiera (almeno il Credo, il Padre Nostro e chiedere le intenzioni del Papa) Si raccomanda di partecipare alla Santa Messa.

3) Ricevere i sacramenti della penitenza (può essere 15 giorni prima o dopo) e della Comunione.

Mi ha sempre affascinato tutto quello che circonda il cammino di Santiago,le sue origini incerte, la dubbia presenza di un apostolo che si chiamava Santiago ( Giacomo) presso Galizia,il trasporto del suo cadaverede decapitato su una pietra con una barca che arrivò presso la costa di Padrón, inaccessibile per le correnti dell’oceano, i simbolismi e tutto ció che “la voglia di credere nonostante tutto ” è stata capace di creare permettendo la costruzione di infrastrutture per facilitare il passaggio di gente e merci verso una Santiago geograficamente isolata dal resto d’Europa; si può affermare senza ombra di dubbio che Il cammino di Santiago ha lanciato le basi e le infrastrutture di quella che oggi chiamiamo Europa.

“Y no pararé hasta alcanzar mi Destino”