24 agosto 2016. La terra trema: un violento terremoto scuote il Centro Italia. Colpisce le Marche, l’Umbria e il Lazio. Alcuni comuni vengono rasi al suolo. Amatrice, uno dei borghi più belli d’Italia, diventa il simbolo della tragedia, con le sue 237 vittime sulle 299 complessive. Centinaia di feriti e 17mila sfollati tra le macerie di palazzi, edifici storici e chiese andati distrutti. A 5 anni dal sisma sono state recuperate oltre 30 mila opere d’arte, oggetti archeologici e libri, circa 5 chilometri di archivi e sono stati fatti oltre 1000 interventi di messa in sicurezza.

Si lavora per la ricostruzione che si muove lentamente, ma si muove. Una decina di giorni fa sono andata per lavoro a Leonessa, borgo medievale, nel cuore del Reatino, posto nelle boscose vallate del monte Terminillo. Il terremoto ha colpito anche questa cittadina che oggi è silenziosa, deserta, puntellata da mille ponteggi per sostenere case, antichi palazzi e chiese ancora chiusi. Ho avuto l’occasione di fare una chiacchierata con nonna Filomena Agabiti che nel terremoto ha perso la sua casa. “Da allora”, mi dice commossa, “nessuno di noi dà più le mandate alle porte”. Mi racconta quel tragico 24 agosto di 5 anni fa. Lei non si è mai arresa e con coraggio si è messa al servizio della sua comunità. Il ruggito di Leonessa è quello di nonna Filomena, che guarda con speranza al futuro!