La World Press Photo Foundation premia il fotografo e documentarista danese Mads Nissen per lo scatto “The First Embrace”. Si tratta del più importante premio fotogiornalistico del mondo. La foto dell’anno di Nissen ritrae l’abbraccio tra una paziente affetta da Covid di 85 anni e un’infermiera di una casa di cura in Brasile, precisamente a San Paolo. Le due donne sono avvolte da un grande telo trasparente e descrive tutto l’affetto che si scambiano. Questa foto coglie l’emozione di un piccolo ritorno alla normalità grazie alla “tenda dell’abbraccio” e rappresenta un gesto di speranza per andare avanti con fiducia, nonostante il grave periodo che, a causa del Covid, tutti noi stiamo patendo. Se osservate la foto a lungo, vedrete le ali: un simbolo di volo e di affidamento. Il Brasile, amato da tutti noi e uno dei Paesi più colpiti da questa crudele pandemia, sta registrando una nuova ripresa delle infezioni, in coincidenza dell’allentamento delle misure sanitarie.
Nel gigante sudamericano, negli ultimi sette giorni, sono state segnalate 1954 morti giornaliere per Covid-19. In Brasile il virus è tutt’altro che sotto controllo. La World Press Photo orienta l’attenzione su storie, idee, paesi e guerre che non sempre finiscono in prima pagina. Mi piace sottolineare che per la prima volta la World Press Photo Story of the Year va a un italiano, il romano Antonio Faccilongo per un servizio sui detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Il conflitto israelo-palestinese è sembrato riaccendersi in questo ultimo mese, con le violenze dalle strade di Gerusalemme ai cieli di Gaza. Si contano di nuovo i morti: 232 palestinesi e 12 israeliani. Quest’ennesima tragedia ha portato a una tregua bilaterale. Un cessate il fuoco, sulla cui durata, nessuno sembra voler scommettere.