Fiera, solo 0,15 kilometri quadrati, insieme ai piccoli e bellissimi comuni della Valle del Primiero, ha un passato millenario: dagli insediamenti del V secolo d.C., alla fine della Grande Guerra.  Andiamo di sintesi e cominciamo dagli esperti: gli studiosi ritengono che i primi insediamenti umani nella Valle del Primiero risalgano a sei secoli prima dell’anno mille. Lo hanno scoperto durante i lavori di restauro della Chiesa Arcipretale di Fiera.

Sistema, scava, sposta ed ecco trovati reperti e fondamenta di luoghi di culto del V-VI secolo d.C. Saltando a pie’ pari al 1373, Primiero entra nel ‘giro’ tirolese-asburgico per poi essere venduta – con tutta la Valle al prezzo di 4000 fiorini d’oro – al conte Giorgio Welsperg.

 

Era il 22 marzo 1401 e per l’intero XV secolo Primiero diventa importante bacino minerario per estrazione di ferro argento e rame di Casa d’Austria. Con un altro volteggio ginnico, passiamo all’agitato periodo napoleonico, che, con tutte le sue vicende, portò la Valle sotto il dominio bavarese, soffiandola agli asburgici. Ma dopo l’avventura della Rivoluzione Francese e delle guerre condotte da Napoleone Bonaparte su e giù per l’Europa, il Congresso di Vienna riannette Primiero all’Austria – e ci rimarrà con tutto il Trentino fino alla fine della I guerra mondiale.

Per la gioia degli storici mi fermo qui ma, per saperne di più, consiglio “La via dello Schenèr”, il libro dello studioso Matteo Melchiorre, (ed.Marsilio), che, con grande passione e ricerca archivistica, accompagna il lettore attraverso una serie di scoperte ,davvero, molto interessanti e uniche. Alla prossima.