Sono quasi due mesi che a Parigi, il teatro dell’Odeon, uno dei 6 teatri statali di Francia, è occupato. 40/50 persone si alternano per occuparlo giorno e notte. Ci sono stata anch’io, ci ho dormito due notti e ho potuto constatare di persona in cosa consiste questa occupazione. Ero curiosa di sapere come si può procedere con una tale operazione mediatica in piena crisi sanitaria. Sono stata rassicurata subito sulle condizioni sanitarie, all’ingresso mi hanno chiesto un test covid di meno di 24 ore e per chi é già all’interno ogni venerdì procedono con il test covid per tutti. Sono fieri del fatto che in due mesi di occupazione non solo non hanno avuto neanche un caso di Covid, ma risultano tutti negativi.


L’occupazione si é fatta con l’accordo del direttore del teatro e con la promessa di non rovinare nulla e anche di consentire alla troupe del teatro di continuare le loro ripetizioni indisturbati. Quindi, quando recitano, nessuno può entrare nel loro perimetro. Essendo gli occupanti per la maggior parte del mondo dello spettacolo, la regola é stata accettata senza problemi. Passiamo agli aspetti pratici. Per il mangiare la maggioranza dei pasti arriva da fuori, già pronti, monodose in appositi contenitori ed é possibile scaldarli al microonde. Ce ne sono tre. I piatti proposti sono di due tipi: vegetariani e non.


Acqua, caffè, thé a volontà, la sera anche birra e vino volendo. La cosa più eccitante é stata la sistemazione per la notte, le logge degli spettatori sono diventate tutte camere singole, abbiamo dormito ognuno in una loggia con un materasso gonfiabile (fornito da loro) e sacco a pelo. Quindi si dorme in una loggia tutta foderata di rosso, con vista sul teatro, soffitto, lampadario o palcoscenico a seconda della posizione scelta. La sistemazione per la notte ha conquistato tutti, dormire « dentro » un sito così bello ci ha emozionato. La direzione del teatro ha inviato del personale per fare le pulizie, i bagni erano pulitissimi e tutto viene disinfettato regolarmente (porte, maniglie….), più volte al giorno.


L’unica pecca é che c’é solo una doccia a disposizione, bisogna organizzare bene i turni. Nell’insieme possiamo dire che le condizioni sono buonissime, si tratta di uno dei teatri più belli e tra i più famosi di Francia. Fu occupato durante il maggio ’68 (all’epoca il direttore poi perse il posto) diventandone un simbolo. Tutte le precauzioni sono prese per preservare al massimo il sito, ma al tempo stesso facendolo « nostro ». La veduta più suggestiva l’abbiamo dalla terrazza. In pieno centro di Parigi, sovrastiamo la Piazza dell’Odeon, tra il quartiere latino e il quartiere di Saint Germain des Près. Organizzano due riunioni generali al giorno, alle 11 e alle ore 18h30, a volte durano anche due ore, poi decidono le azioni da intraprendere, ad esempio più volte a settimana degli artisti si alternano davanti al teatro per sensibilizzare i cittadini sulla loro azione e usano ….l’arte!


Recitano, ballano, cantano e suonano! La ribellione attraverso uno strumento oggi limitato: lo spettacolo. La cosa bella é vedere la gente che ormai senza concerti e luoghi di spettacolo da un anno è felice di assistere e si vedono persone che iniziano a ballare e a prendere parte attivamente alla manifestazione. E poi ci sono le manifestazioni, ogni venerdì ne fanno una e adesso si tratta di coordinare le azioni future con tutti i teatri occupati di Francia, ad oggi sono un centinaio….anche se non é facile lavorare tutti insieme restano uniti con uno scopo comune: l’abolizione della riforma della legge sulla disoccupazione.