“Visto due volte”, la personale di Giulio Squillacciotti

Il volto dignitoso e artistico della follia. Viaggio nell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno e tra gli archivi d’arte e di follia.

Giulio Squillacciotti riesce a narrare “l’arte degli irregolari” con un abile intreccio fatto di elementi contemporanei, multimediali e partendo da un punto di vista particolarissimo. Detto questo, è necessario fare un paio di premesse.

 

1. Storicamente definita Art Burt e più recentemente Outsider Art, l’arte degli irregolari fa riferimento ad uno stigma che la storia ha marchiato a fuoco sulla vita di molte persone: la follia.

2. Il particolarissimo punto di vista dell’artista romano è invece il luogo, o meglio, i luoghi in cui queste opere sono state generate – i manicomi – e in cui sono state poi conservate – gli archivi. Doveroso, quindi, l’invito a visitare la sua personale “Visto due volte” (spazio Barriera, Torino) in cui opere-video e scenografie si alternano in un flusso narrativo che ci porta a guardare il mondo con gli occhi di quegli artisti reclusi.

Tutte le info, qui sotto:

giuliosq.com https://www.facebook.com/events/383936032022334/?ti=icl www.maivisti.it