Nella città cinese, dove il Covid è iniziato, oggi si torna a vivere e a sognare

Tutti conosciamo Wuhan non per la sua gloriosa storia millenaria ma per l’incubo del Covid, partito proprio da questa popolosa metropoli cinese dello Hubei, nel cuore della Cina 5 anni fa. Il mercato del pesce, focolaio dell’infezione, era nel pieno centro di questa città, che vanta oggi 14 milioni di abitanti e si specchia nelle acque del fiume Azzurro, il fiume più lungo dell’Asia e della Cina.

Non tutti sanno che la città di Wuhan ha da sempre rapporti forti con il nostro Paese. Ha ospitato il Consolato Italiano fino alla fine della seconda Guerra Mondiale. Gli ospedali di Wuhan sono stati costruiti anche con il supporto italiano. E la notizia più recente ed eclatante è che Wuhan ha avuto un ruolo centrale nella stesura del primo Codice Civile della Repubblica Popolare cinese, entrato in vigore nel 2021. I giovani giuristi che hanno redatto il testo, basato essenzialmente sul diritto romano, si sono formati alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza a Roma. A riprova dunque della forte collaborazione con l’Italia.

Torniamo però alla pandemia. Torniamo a quel mercato di pesce dove la vendita di animai selvatici è stata il primo focolaio dell’infezione. Il mercato di Huanan in pieno centro cittadino, era un ” wet- market”, uno di quei posti dove gli animali vivi, esposti nelle gabbie, venivano anche macellati. I primi contagi, l’allarme dato al mondo, il confinamento di Wuhan e il virus con le sue morti che è ancora un incubo nella memoria di tutti.
Oggi Wuhan è una città risorta dalle ceneri! Come si vive 5 anni dopo? Noi siamo andati a vedere.