Yalda, la notte più lunga dell’anno

Da più di 3000 anni, gli iraniani festeggiano la notte più lunga, quella fra l’ultimo giorno autunnale e il primo giorno invernale, la notte del 20/21 dicembre nel calendario gregoriano.

“Yalda” o “Chelleh” è la notte più lunga e buia dell’anno. Nell’antica Peria si credeva che il male scendesse sulla Terra in questa notte e la gente per proteggersi doveva restare a casa. Quale modo migliore di trascorrere una notte così, se non con i propri familiari. Nasce questa tradizione di stare svegli fino a tarda notte in famiglia. Il cibo gioca un ruolo centrale in questa celebrazione. Si cena insieme e poi viene servita un’ampia varietà di frutta e dolci. Gli alimenti comuni alla celebrazione includono l’anguria, il melograno, le noci e la frutta secca. Prima del sistema di riscaldamento moderno e quando per scaldarsi veniva usato ancora soprattutto il fuoco, si preparava un korsi (si mettevano i carboni riscaldati sotto un tavolino coperto) e le persone ci si sedevano intorno. Ormai nelle città e negli appartamenti non c’è più bisogno del Korsi, ma comunque ci si continua a sedere intorno a un tavolino!

Una volta l’inverno veniva diviso in due periodi di quaranta giorni e ognuno veniva chiamato “Chella”: uno era il “Grande Chella” e l’altro il “Piccolo Chella”. Il nome Chelleh deriva proprio dal fatto che questa è la notte prima di Grande Chella. Yalda invece vuol dire “Rinascita”, per celebrare il sorgere del Sole nel giorno successivo a questa notte buia.

Dopo cena, le persone più anziane intrattengono gli altri raccontando storie e aneddoti. Fra le storie più comuni c’è quella di “Nane Sarma” (la nonna dell’inverno). Racconta di una nonna che dorme per nove mesi e proporio in questa notte, dopo essersi svegliata, divora la sua coperta e così comincia a nevicare! Un altro passatempo preferito della notte di Chelleh è fal-e Hafez, che è divinazione usando il libro di Hafez. Altre tradizioni di questa sera somo: stare svegli fino a mezzanotte passata, conversare, bere, raccontare barzellette e ballare. E ancora: dare frutta e noci essiccate a parenti e amici, avvolte in tulle e legate con un nastro (simili a bomboniere). Prima che venisse vietato l’alcol, anche bere vino era parte della celebrazione. Nonostante il divieto islamico sull’alcol in Iran, molti continuano a includere bevande alcoliche fatte in casa nelle loro celebrazioni.

La traccia è una canzone fatta proprio per questa sera. Ritmica e gioiosa!

 

A Yalda, ormai non si rimane più svegli per paura del male, ma cogliamo quest’occasione per stare insieme e creare dei bei momenti. Buona Yalda!