Una tigre dello zoo del Bronx risulta positiva al Coronavirus. Contagiata da un guardiano della struttura newyorkese affetto da una forma di Covid-19 asintomatica.

      

La notizia fa il giro del mondo e così si riaccende la polemica sui presunti rischi di trasmissione dell’infezione dagli animali domestici all’uomo. Gli esperti rispondono: non ci sono prove che gli animali possano diventare veicolo di contagio! Non è il parere di chicchessia, ma dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità. Sembra invece che l’uomo possa trasformarsi in untore anche per gli animali domestici. Fido, dunque, non ci contagia. Fido non ci contagia. Lo ripeto come un tormentone.

Anche perché la rassicurazione viene anche dal commissario per l’emergenza della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che si è visto costretto a lanciare un appello contro il crescente abbandono soprattutto dei cani. Ma voglio rafforzare questa tesi, citando inoltre uno studio recente dell’Università Cattolica di Roma a favore dell’ipotesi che la vicinanza dei nostri amici a quattro zampe, possa aumentare le nostre difese naturali contro il virus. Tutto questo grazie alla somiglianza nella struttura dell’ormai famosa proteina “Spike” tra l’uomo e il cane.

Questa proteina è oggi nel mirino della comunità scientifica perché è proprio lei che permette al coronavirus di attaccare e infettare le cellule umane. Dallo studio capitolino emerge che i cani sembrerebbero essere una fonte benefica di particelle virali immuno-stimolanti. In poche parole, avere un cane potrebbe farci sviluppare anticorpi neutralizzanti del virus. Scienziati, medici, biologi molecolari e chimici farmaceutici e veterinari stanno lavorando a quest’ipotesi scientifica che dimostrerebbe ancora una volta che Snoopy ci protegge dal Covid-19. “Siamo di fronte ad un’emergenza sanitaria, ma non è un tunnel senza fine”, ha detto la virologa Ilaria Capua, direttore dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida.

Il virus ha sfruttato la mobilità umana e la globalizzazione e si è diffuso ovunque ed è per questo che ora l’unione deve fare la forza. Le regole e la responsabilità collettiva ci salveranno.

     

“Ne usciremo -ribadisce la Dott.ssa Capua- ma saremo diversi”. E migliori, c’è da sperare!