Castelli, provincia di Teramo, e quindi Abruzzo. Tempo permettendo, viste le ultime previsioni che danno vento, fulmini e saette addolorate, consiglio un sano salto al Museo delle Ceramiche: “testimonianza – scrivono nel sito www.comune.castelli.te.it – delle produzioni ceramiche castellane succedutesi nei secoli e di quelle degli altri centri di analoga, antica tradizione”.
La tradizione c’è e risale a secoli e secoli e secoli fa, tipo Medioevo ma anche prima, così come l’indiscussa unicità dei pezzi che potrete ammirare. A fare la differenza, diciamolo però, è la bellezza dell’ex convento francescano della metà del ‘500 in cui, con raffinato buongusto, hanno allestito le sale del Museo.
Piatti medioevali di ceramica ingobbiata graffita (copertura e decorazione ad incisione ndr), mattoni provenienti dalla primitiva “icona cinquecentesca” (piccola chiesa di campagna ndr) di San Donato, vasi farmaceutici della tipologia Orsini-Colonna, la Madonna che allatta il Bambino, di Orazio Pompei dalla rocambolesca vicenda, piatti da pompa utilizzati per ornare le case nobiliari, anticipano una significativa documentazione dell’istoriato castellano composta da opere di pittori appartenuti alla varie dinastie di ‘maiolicari’ locali. Insomma, trovandoci la morale: il Museo delle Ceramiche di Castelli è un bel vedere soprattutto in una giornata in cui fuori piove. Meglio di così!?!!
Ps. Foto e info: http://www.comune.castelli.te.it/scopricitta/sezione.aspx?ID=5