Arriva il Natale, con i suoi mercatini, gli addobbi, alberi e presepi da montare, il profumo di arancia  e cannella che inonda le nostre case, Babbi Natale agli angoli delle strade, dolci melodie che accompagnano le passeggiate alla ricerca del regalo perfetto…avete visualizzato tutto?

Bene, ora mettete da parte quest’immagine perché esiste anche un altro Natale, che cammina di pari passo con il primo, è il Natale fatto di corse, di ritardi, di auguri da inviare, menù per cene e cenoni da decidere, vacanze da organizzare e dulcis in fundo le riunioni di famiglia a cui si deve obbligatoriamente partecipare. Ne consegue che il periodo dell’anno che immaginiamo come quello più gioioso e festoso rischia di diventare il periodo più stressante e ansiogeno.

Di sicuro la cultura, con il suo motto “ il Natale è la festa della famiglia”, non ci aiuta e così ci troviamo di fronte a pranzi forzati con parenti che non avremmo mai voluto vedere, a stress da regali, a isteria da cucina ma anche a tristezza, insoddisfazione, depressione, ansia, soprattutto da parte di chi quella “famiglia del mulino bianco” non ce l’ha.

A peggiorare la situazione c’è il famoso “disturbo affettivo stagionale (SAD)”, ossia quella sintomatologia depressiva che compare con il cambio di stagione e con la riduzione del periodo di luce solare: stanchezza, spossatezza, sonnolenza e difficoltà ad addormentarsi, disturbi dell’umore, irritabilità.

Come sopravvivere allora a tutto ciò?

Innanzitutto fare i conti con la nostra realtà, e non con quella illusoria trasmessa dai media, le famiglie perfette non esistono! È necessario quindi ridimensionare il tutto: il Natale è una festa religiosa che unisce famiglie e persone che si amano (e a volte anche quei parenti che tanto non sopportiamo) perché in ogni gruppo ci sono conflitti, liti e dissapori!

Pensare che magicamente con le festività possano scomparire è tanto utopico quanto disfunzionale!

Inoltre può essere utile abbandonare l’idea che “tutto deve essere perfetto”,il Natale non è una gara, e chi fa meglio non vince nulla… e poi meglio di chi? Godiamoci quindi questo momento in famiglia, magari riportando alla luce bei momenti passati insieme, ripercorrendo assieme una galleria di ricordi positivi ma senza per forza dover apparire la famiglia perfetta!

E per chi una famiglia non ce l’ha?

Gli effetti in questo caso sono ancora più devastanti! Ci si sente soli, abbandonati e tristi. Le feste ci mettono in contatto con ciò che avevamo e ora non c’è più, con ciò che desideriamo ma che al momento non abbiamo: anziani, malati, single, donne e uomini separati o divorziati.

Per poter vivere al meglio il periodo delle feste, bisogna innanzitutto accettare il nostro stato d’animo, e viverlo come del tutto normale. Vivete il vostro dolore, accoglietelo, guardatelo e pensate che è solo temporaneo, legato a questo particolare momento!

Dopodiché possiamo passare a pianificare come concretamente trascorreremo il Natale.

Le alternative possono essere svariate: si può trascorrere una giornata facendo esattamente ciò che vorremmo, restare a casa per un sano relax o uscire, l’importante è che lasciate l’idea del Natale preconfezionato con tutte le aspettative che esso comporta! Se proprio non volete passare le feste da soli potete provare a chiedere ad un amico di accogliervi nella sua famiglia. Sicuramente gli farà più piacere avere voi al tavolo che certi parenti antipatici! E infine esistono tantissime associazioni che nel giorno di Natale si occupano dei più bisognosi, dare equivale a dire ricevere!

Ed è proprio questo il vero senso del Natale!