(Volti e storie di donne eccellenti)

Da poco rientrata dalle vacanze, ma con ancora tanta voglia di godermi gli ultimi scampoli dell’estate, complice una bellissima giornata di sole, mi ritrovo a Villa Borghese, precisamente di fronte al Museo Carlo Bilotti, uno dei tanti musei di Roma di arte contemporanea. E proprio qui, tra opere di De Chirico, Warhol, Manzù, Greenstone, trova spazio la mostra fotografica “RITRATTE”, un vero e proprio omaggio alle donne italiane di arte e scienza che, per le loro capacità professionali, hanno raggiunto posizioni di prestigio dando lustro al nostro paese.

Davanti alla macchina fotografica di Gerald Brumeau prendono vita i volti e gli ambienti lavorativi in cui operano quotidianamente queste donne: musei e gallerie d’arte, laboratori di ricerca, sale musicali, accademie e università. Arte e scienza, un connubio insolito che si concretizza nei profili lavorativi di queste donne, nella loro determinazione nel voler superare discriminazioni di genere attraverso il raggiungimento di cariche professionali molto spesso riservati agli uomini.

Il denominatore comune è sicuramente l’impegno quotidiano e meticoloso nello studio, nel conseguimento di lauree e corsi di specializzazione in Italia e all’estero, l’incontro con personalità eccellenti e determinanti ai fini delle carriere lavorative in settori diversi ed ugualmente importanti.

Leggendo i pannelli esposti e osservando ciò che l’obbiettivo del fotografo ha voluto cogliere, si percepisce la bellezza e la soddisfazione sui volti di queste donne, l’intelligenza di chi ha saputo conciliare cultura e lavoro spingendosi fino ad ottenere risultati ad altissimi livelli, acquisendo una visibilità piena e tangibile. Tutto costituisce un esempio da seguire, soprattutto per le nuove generazioni abituate a porre l’attenzione su modelli la cui visibilità è futile e forse inutile.