Cari amici, continua il mio racconto da Pechino o meglio dalla “Big Bubble” dei Giochi olimpici. In realtà la grande bolla, la cittadella che ospita la grande macchina organizzativa delle Olimpiadi, separata dal resto della capitale cinese, è composta da tante piccole bolle. In questa area lunga circa 200km ci sono le bolle in cui vivono gli atleti. Ci sono le bolle per gli addetti che dirigono i lavori, ( tra cui le migliaia di operosissimi volontari) e che si adoperano per il buon funzionamento delle Olimpiadi.



Le bolle per i giornalisti stranieri e i dirigenti sportivi. Ma cosa significa stare nella bolla? E come ci si sposta per raggiungere gli impianti sportivi e i luoghi che ospitano i giochi? Io sono a Pechino, città scelta per le discipline del ghiaccio, ma ci sono altre due località montane: Yanqing per lo sci alpino e Zhangjiakou, per il fondo, il biathlon, il salto e la combinata nordica. Il sistema chiuso delle bolle anche qui si replica come nella capitale. Mentre un treno ad alta velocità consente le comunicazioni tra i luoghi olimpici, per gli spostamenti si usano bus o taxi dedicati, che fanno una navetta continua tra un posto e l’altro, attraverso percorsi e corsie preferenziali. Ci sono poi squadre di addetti impiegati a raccogliere e trasferire in luoghi sicuri i rifiuti prodotti all’interno delle bolle e questi gestiscono anche l’entrata di scorte ed alimentari nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti Covid. Nel filmato vi mostro come si esce dalla bolla, il cui ingresso è sprangato con un pesante lucchetto.