Voglio ricordare
Gino Strada, citando un passaggio del suo libro,
“Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra”.
Un cecchino di Sarajevo si lascia intervistare in una stanza quasi buia.
Mi sembra incredibile: è una donna.
Una donna che spara a un bambino di 6 anni.
Perchè?
“Tra vent’anni ne avrebbe avuti 26″, è la risposta che l’interprete traduce.
Il freddo diventa più intenso, fa freddo dentro.
L’intervista finisce lì, non c’è altra domanda possibile”.
Se ne va Gino Strada, dopo una vita spesa per sanare le ferite di un’umanità sopraffatta dalla guerra che distrugge, semina morte, si porta via la vita di bambini che non diventeranno mai adulti, ma che muoiono già vecchi con il cuore indurito dall’orrore, dall’odio tra popoli.
Vi segnalo una recente intervista, di Gino Strada, ospite della trasmissione Che Tempo che fa.
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