Da qualche giorno sono iniziati gli esami di maturità per moltissimi studenti. Una maturità da ricordare quella del 2020! Quella del Covid 19, quella delle mascherine, quella senza compiti scritti, senza il rito di apertura delle attesissime buste ministeriali….

Ma cos’è che dal 1984 non è mai cambiato e che rende speciale l’atmosfera che precede il fatidico faccia a faccia con le commissioni d’esame? E’ una canzone, anzi la canzone “inno” dei maturandi italiani di diverse generazioni: “NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI” di Antonello Venditti!

Chi, come me, ha affrontato l’esame di maturità nell’estate del 1984 ricorda benissimo questo brano; sembrava composto proprio in occasione della prova, di buon auspicio per superare il primo test “da grandi”. E così, tra libri, appunti, vocabolari, nei nostri stereo o attraverso le stazioni radio NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI ci faceva compagnia e ci dava la carica per affrontare giorni ( e notti insonni) di studio e di ansia a mille.

Dopo 36 anni lo stesso brano accompagna oggi i maturandi del 2020 che si ritrovano nei “ quattro ragazzi con la chitarra….”, in Claudia, negli appuntamenti mancati a causa di Dante o di Ariosto o della matematica che “ non sarà mai il mio mestiere”. L’atmosfera sembra non essere cambiata nonostante il trascorrere degli anni o nonostante la paura e la preoccupazione per un virus che ci ha tenuti lontani per mesi. Ora si ha voglia di cantare sotto i licei, magari con le mascherine, a squarciagola, per combattere l’ansia prima dell’esame o soltanto di vedersi e stare ad un metro di distanza per condividere un’esperienza che non dimenticheremo mai per tutta la vita.

Chi abita a Roma può anche vedere i pini che si piegano senza spezzarsi o ascoltare le “bombe” dal Gianicolo; tutti, invece, tornando a casa, possono cogliere nello sguardo dei propri cari l’emozione nel vedere figli ormai cresciuti e pronti per affrontare una nuova fase della loro vita.

La notte prima degli esami è magica: in questa lunga notte le generazioni vecchie e nuove appaiono vicinissime nei ricordi e nella realtà, nel desiderio di stare insieme per aiutarsi vicendevolmente. I più anziani ritornano giovani e i giovani cercano sicurezza e conforto negli adulti, tutti uniti perché ciò che conta è che “ l’amore è amore”!!!

(dedicato a Raffaele e a tutti i maturandi del 2020)