Pioggia insolente. Così forte da interrompere il mio bighellonare tra le viuzze di Roma. Trovo riparo in una piccola libreria. Non credo alle coincidenze e mi rassicurano le prime impressioni.
Una pila di volumi. Un altare cartaceo. In cima la copertina di “Igiene di un assassino”, romanzo d’esordio di Amélie Nothomb.
Mi colpisce la foto della scrittrice. Cappello a cilindro. Una tuba bizzarra in testa . L’ovale diafano da Gioconda post- moderna su cui spicca un sorriso rosso vermiglio. Il resto lo fa il lungo“manteau noir” e l’aria da strega irriverente. Inizio a sfogliare il libro e scopro fin dalle prime righe una scrittura , vibrante, esilarante, surreale che mescola realtà e finzione in storie nitide e feroci.
“E’ l’incantesimo di Amélie. Romanzo giusto per la sua sensibilità!” rimbomba, alle mie spalle, la voce del proprietario della libreria. Non lo avevo notato. Silenzioso nel piccolo spazio di libri e volumi accatastati e in disordine. “Come fa esserne sicuro?”, rispondo incuriosita.
Un tipo alto e magro. Secco come il ramo spoglio di un albero. Gli occhi piccoli ma vivaci dietro le lenti degli occhiali. “Sono un libraio attento e osservo!”. Lui mi piace . Il libro mi piace. Lo ripeto. Non credo nelle coincidenze e penso che le prime impressioni siano chiaroveggenti. Forse è per questo che ho tanti libri di Amélie Nothomb. Una scrittrice compulsiva.
Si alza, regolarmente, alle 4 del mattino e scrive fino alle 8. Un rituale che le ha permesso di scrivere 75 romanzi anche se ne ha pubblicati solo 25. Le sue manie la trasformano in un personaggio letterario. Lei scrive solo su quaderni. La scrittura è per lei una forma di ebbrezza. In questa ubriacatura di parole resto ammaliata.
Oggi tra le mani l’ultimo nato “Il delitto del conte Neville”, un omaggio a Oscar Wilde e al suo “Il delitto di Lord Arthur Savile” ma anche un ritratto bonario dell’ aristocratica famiglia Nothomb. Un po’ farsa, un po’ giallo e un po’ tragedia. La prima impressione non mente. Sono una fedelissima dell’autrice e sul libraio, a cui devo la mia prima affiliazione nothombiana, posso dire che è diventato il mio editore.
Fidatevi, dunque, delle vostre impressioni.
SINOSSI
Tutto è pronto per l’ ultima grande festa nel castello del conte Neville. Il nobile, indebitato fino all’osso, vuole allietare i suoi ospiti per un’ultima volta prima di vendere l’ antica dimora. “Durante il ricevimento lei ucciderà un invitato “ è la profezia di una chiaroveggente al conte. Chi sarà la vittima sacrificale ? Forse la giovane figlia Serieuse, adolescente tormentata. Ma peggio ancora sarebbe l’omicidio di un invitato. Tutti sanno che l’ospite è sempre sacro. Questo triste presagio tormenta le notti insonni del conte Neville.