La leggenda del Lago di Carezza (Karersee) a Nova Levante (BZ)

Un grandissimo saluto a tutti voi cari amici lettori dopo un po’che non ci sentivamo. Sapete che io lavoro a Venezia in ambito turistico. Ebbene, dal 12 Novembre scorso, con l’acqua alta eccezionale che ha provocato una forte paura nella clientela, talvolta un po’ troppo alimentata da informazioni poco verosimili, sono arrivate, di conseguenza,  tante, tantissime, troppe cancellazioni. Si è poi ripreso a lavorare a capodanno e a carnevale ma…ecco l’arrivo di un nemico invisibile dal nome scientifico antipaticissimo, COVID 19 (come si fa poi a farsi chiamare Covid, caro signor virus, sei piuttosto demodé), che rimette in ginocchio la città. Ma riesce a fare di più: decide di prendersi tutta l’Italia. In compenso ha un nome da aristocratico nel gergo comune, quasi principesco: ”Coronavirus”.

Nel ribadire che dobbiamo, noi tutti, rispettare le regole, restare a casa e lavarsi spesso le mani, se dobbiamo uscire per lavoro o per la spesa, mantenere la distanza di almeno 1 metro l’uno dall’altro, vi vorrei fare una richiesta. Non per fare dispetto a nessuno, sia chiaro, ma perché forse questa volta ci rendiamo conto che abbiamo la fortuna di vivere nel più bel Paese del mondo pieno di natura, arte, storia, panorami mozzafiato, montagne, mare, laghi, campagne e ancora prodotti enogastronomici di prim’ordine, artigianato, moda, E allora facciamoci un favore, ve lo chiedo da italiano: da quando si potrà, fate per almeno 3 anni le vostre vacanze in Italia. Questo per scoprirla sempre di più e soprattutto, e non è poco, perché aiutiamo gli operatori turistici a riemergere da quella che, credetemi, è una crisi senza precedenti dalla quale molti di noi, io compreso, potremmo venirne fuori se tutti noi italiani compreremo italiano,  consumeremo italiano, gireremo l’Italia in lungo e in largo, magari seguendo, se vorrete, qualcuno dei miei consigli.

Cominciamo con una località che conosco benissimo. Siamo in Trentino Alto Adige, in una frazione di Nova Levante. Siamo a Carezza al Lago (Karersee) vicinissimi a numerose e stupende piste da sci e sentieri in bosco e in alta quota, passeggiate a cavallo, accoglienza e ospitalità indiscussi.

In questo piccolo lago, in alta quota, visse un tempo, una ninfa di una bellezza strabiliante. Questa ninfa deliziò con il suo canto melodioso i viandanti che salirono al Passo di Costalunga. Un giorno, anche lo stregone di Masaré la sentì cantare e si innamorò sperdutamente della ninfa. Egli usò tutti i suoi poteri per conquistare la fatina del lago senza riuscirvi. Così lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda, che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioelli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar, e di recarsi quindi al Lago di Carezza, un lago a ben 1.520 m di altitudine, per attirare la ninfa e portarla con sé.

Così fece: stese il più bell’arcobaleno mai visto sino ad allora tra le due montagne e si recò al lago, ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase stupita di fronte all’arcobaleno colorato di gemme preziose. Ma ben presto si accorse della presenza del mago e si immerse nuovamente nelle acque del lago. Allora non fu più vista da nessuno. Lo stregone, distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno con le gemme dal cielo, lo distrusse in mille pezzi e lo gettò nel lago. Questa è la ragione, perché ancora oggi il Lago di Carezza (Karersee) risplende tutti gli stupendi colori dell’arcobaleno, dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro. In lingua ladina, il lago è noto appropriatamente come “Lec de Ergobando”, Lago dell’Arcobaleno. E per conoscerlo meglio, vi invito a guardare questo piccolo video a cura di SeBa T.W.S. :

 


Mi raccomando scegliamo italiano.  #andratuttobene  #iorestoacasa