Dal piatto tipico della provincia di Sichuan, ai ravioli cotti al vapore. I tanti sapori della cucina cinese

Le Tortine della Luna sono i pasticcini ripieni che fanno gola non solo ai cinesi. Sono i dolcetti d’Autunno perchè nell’antichità gli imperatori facevano offerte alla Luna per ringraziarla del raccolto. La storia racconta che i cinesi ribelli della dinastia Ming nascondessero dei messaggi tra la pasta di semi di loto o di datteri rossi per comunicare tra loro e sconfiggere i mongoli. Chi non ha mai sentito parlare della famosa anatra alla pechinese, laccata nella glassa di zucchero? Oggi però ci avventuriamo per le strade di Pechino, tra le bancarelle e i locali nella vecchia città, per conoscere gli altri piatti della tradizione gastronomica del Paese del Dragone. Scopriamo che ad un piatto sugoso, segue uno croccante, ad un agro, uno piccante. La filosofia Yin e Yan anche a tavola. E nel naso l’aroma pungente della salsa di soia che si mescola all’olio di semi ma il profumo che mi piace di più è quello delle bacche di pepe tritate, con cui si fa una salsa piccante per un tipo di noodles, gli spaghetti cinesi. I più antichi sono stati trovati in una tomba risalente a duemila anni prima di Cristo, vicino a Lanzhou, sulla via della seta.
Ho trovato una curiosità molto recente sugli “Instant Noodle”, gli spaghetti istantanei che si preparano in una scatoletta di polistirolo, versandoci acqua calda. Li ha inventati un sacerdote italo- americano di nome John Romaniello, per sfamare i rifugiati di Hong Kong alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo questa piccola parentesi iniziamo la nostra passeggiata gastronomica.