Il 22 maggio a Parigi ha aperto un nuovo museo dedicato all’Arte Contemporanea. Si tratta della collezione di François Pinault che dopo Venezia (Palazzo Grassi e Punta della Dogana) é esposta anche a Parigi. In pieno centro, in un palazzo che ha visto nel 16° la regina Caterina De Medici e in seguito fu ricostruito per essere un deposito di grano, in seguito divenne la Borsa di Parigi. Oggi trasformato in museo. L’architetto giapponese Tadao Ando (lo stesso che ha lavorato a Venezia) ha progettato una struttura interna in cemento armato (il suo materiale preferito) che non copre la struttura del palazzo, ha saputo integrare perfettamente il lato moderno nel contesto storico dell’edificio. Il comune di Parigi ha acconsentito al progetto a condizione che la fondazione Pinault si occupi del restauro delle parti storiche ancora presenti nell’edificio (cupola in vetro, soffitto con dipinti del 1889, vestigia del 1500 e qualche scalinata) e lo hanno fatto, seconda condizione un contratto di 50 anni e la parte moderna può essere smontata e l’edificio reso come era all’inizio. Fatto!

Per l’inaugurazione abbiamo uno spaccato delle opere della collezione Pinault, bisogna precisare che il Signor Pinault é uno dei 10 più importanti (e ricchi) collezionisti d’arte al mondo, le esposizioni saranno sempre varie e ricche. Ciò che colpisce quando si arriva sotto la cupola centrale sono i giochi di luce contro il muro (bravissimo l’architetto a tenerne conto, anzi a metterli in valore) e l’opera gigantesca di Urs Fisher….al centro una copia della statua Il ratto delle sabine di Giambologna…..lo spettatore é attirato inevitabilmente. Bianco come il marmo, perfettamente realizzata fino a quando qualcosa di strano appare…..in realtà la statua é in cera (come tutte le opere nella stanza) e sopra il capo della sabina ci sono due candeline che fanno sciogliere lentamente, ma inesorabilmente la statua…..ci vorranno circa 4 mesi per ridurla in poltiglia. Intorno a noi sedie di diverso modello e persino una statua che rappresenta l’artista…tutto é in cera, tutto si sta sciogliendo….l’inevitabile lato effimero, passeggero dell’arte che ci lascia solo sensazioni, una vera e propria distruzione creatrice.