Dal 20 marzo ci é stato annunciato un lockdown dal Primo ministro francese, anzi, un « confinamento » visto che la parola inglese é stata bandita dal vocabolario dei francesi. Il terzo dall’inizio della pandemia. 16 dipartimenti di Francia, compresa la regione di Parigi che fino alla vigilia avevano solo un coprifuoco alle 18, si sono viste infliggere tutta una serie di regole che hanno portato subito ad una reazione di panico pensando al primo periodo veramente duro di un anno fa. Ma poi il panico ha lasciato il posto all’incredulità. Dal 21 marzo in teoria ci veniva richiesta un’autocertificazione per uscire, ma il giorno 21 marzo a mezza giornata é arrivata una smentita dal parte del governo che ritirava l’obbligo dell’autocertificazione.

Le regole del nostro confinamento sono semplici, puoi uscire quando vuoi e senza limite di tempo in un raggio di 10 km con un coprifuoco alle ore 19h (eh si, ci abbiamo guadagnato un’ora in più). Deroghe possibili per tutta una serie di eccezioni. La sottoscritta ad esempio segue un corso serale due volte a settimana e il corso é mantenuto, la scuola mi ha fornito un certificato da presentare alla polizia in caso di controllo. Le scuole sono aperte tutte, dai nidi alle superiori comprese. I negozi purtroppo chiusi, tranne i generi alimentari, farmacie, tabaccai, fiorai, negozi di bricolage, calzolai, concessionari auto, librerie, negozi di dischi, parrucchieri, pasticceri, benzinai, edicole, negozi di informatica, negozi di materiale edile, ottici, locazioni auto, locazione materiale agricolo, lavanderie, banche, assicurazioni, grossisti ………e poi non dobbiamo stupirci se c’é sempre tanta gente nella metropolitana a Parigi! Per raggiungere luoghi di culto e negozi di prima necessità si può’ aumentare il perimetro fino a 30 Km.

In tanti si chiedono se si tratta veramente di un confinamento….in realtà c’é sempre tanta gente in giro e per di più nel weekend, se fa bello, tutti escono per approfittare del sole, senza nessun limite di tempo. Restano chiusi cinema, teatri, bar, ristoranti, palestre, piscine e musei. Forse é più pericoloso frequentare un museo piuttosto che prendere i trasporti pubblici? Continuano le occupazioni dei luoghi di cultura, ad oggi gli « intermittenti » della cultura e spettacolo in Francia hanno occupato una sessantina di teatri e pensate che anche le manifestazioni (sempre seguendo le regole dovute alla pandemia) sono autorizzate.

Purtroppo gli ospedali lanciano l’allarme, loro vorrebbero un confinamento più rigido, con circa 14000 contagi al giorno e un servizio di rianimazione quasi al completo si aspettavano sicuramente regole più ferree….ma per il momento i parigini vivono il terzo confinamento all’aperto, certo con la mascherina, ma con molta più libertà di quanto si potesse prevedere.

Ne siamo tutti stupiti.