CarI amici, mi trovo in piazza Della Città Vecchia, nel cuore antico di Praga. Sono le 11:45 e lentamente si stanno radunando, sotto la Torre dell’Orologio, piccoli gruppi di turisti per assistere allo spettacolo animato che prende vita ad ogni cambio dell’ora. Questo monumento è stato realizzato agli inizi del 1400 dal mastro orologiaio Mikulaš da Kadaň per esigenze prettamente agricole, era infatti un punto di riferimento per i contadini che predisponevano, seguendo le stagioni, i periodi della semina e del raccolto. Nel corso dei secoli ci sono state varie modifiche e riparazioni, è rimasto in silenzio per diversi anni, ha subito i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale ed oggi, dopo l’ultimo restauro del 2018, è possibile ammirarlo in tutta la sua splendida bellezza! …

Eh sì carissimi, è veramente un capolavoro di artigianato antico, un gioiello azzurro con riflessi arancioni e verdi, una grande pietra preziosa incastonata nella parte bassa della Torre tanto che allungando le braccia sembra quasi di poterlo sfiorare. Al cambio dell’ora gli ingranaggi interni si mettono in moto dando vita ad una specie di cerimonia sacra che anche a me, ormai praghese di adozione, suscita sempre forti emozioni. Le finestrelle sopra l’astrolabio azzurro si aprono e si affacciano uno dopo l’altro i dodici apostoli; sembra una processione religiosa scandita dai rintocchi della campana suonata a morto da uno scheletro posto al lato dell’orologio; sembra una danza un po’mistica, un po’ esoterica. Mi lascio sempre andare alle fantasie più incredibili ogni volta che mi trovo col naso all’insù a vivere quest’esperienza. Soprattutto perché molti miti e leggende sono legate alla storia dell’Orologio di Praga e contribuiscono a rendere questa città così misteriosa.

Si narra che l’ideatore di questo congegno medievale si chiamasse Hanus da Růže e che una volta terminata la sua opera fosse stato accecato dai Consiglieri della Capitale boema così che non potesse riprodurne uno uguale. Il povero artigiano, preso dalla disperazione e dal desiderio di vendetta, sabotò gli ingranaggi dell’orologio aiutato dal suo assistente e lanciò una maledizione contro tutti coloro che avessero tentato di ripararlo. Anche il gallo dorato sopra le finestrelle degli Apostoli è avvolto da un alone di mistero, infatti si racconta che al primo canto mattutino tutti i fantasmi scappano dalla città. Infine si preannunciano annate di sventure e avversità quando il meccanismo dell’orologio s’inceppa.
Sabato scorso è venuta a trovarmi Monica dall’Italia, da Cremona, una graziosa cittadina lombarda al centro della Pianura Padana e improvvisamente ha esclamato : “Lo sai che anche noi Cremonesi abbiamo un orologio astronomico? Proprio sul Torrazzo nella piazza principale!”.
“Mah… forse il mastro Hanus aveva rivelato i segreti del suo mestiere al suo apprendista italiano prima di essere
accecato?”