
Eh si, ogni tanto aprirsi alla spiritualità, ai luoghi dove si vive e si manifesta, ai confronti che immancabilmente suscita il solo parlarne, eh si…ogni tanto fa bene.
Ed oggi vi parlo di qualcosa di davvero sublime ( l’estetica qui è già all’ennesima potenza), di davvero unico, di magico, di inaspettato. Vi parlo del Monte Baldo, un promontorio delle prealpi Veronesi che fa da scenario ad uno dei luoghi più magnifici del mondo. Siamo a Spiazzi di Ferrara di Monte Baldo, una località a 856 metri s.l.m. con poco più di 200 abitanti a strapiombo sulla valle dell’Adige. Ebbene qui si trova uno dei santuari mariani più incredibili al mondo: la Chiesa “incastonata” nella roccia, proprio come una perla incastonata in un diadema.

Questo luogo è la meta ideale per chi desidera unire momenti di preghiera e serenità interiore a occasioni per rilassarsi e godere in tutta tranquillità degli spettacoli che la natura può offrire. Il Santuario diocesano di Verona della Madonna della Corona è aperto tutto il tempo dell’anno con i seguenti orari:
Novembre – Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 18.00
Aprile – Ottobre: dalle ore 7.00 alle ore 19.30
Da “Magico Veneto”: Lo storico “Sentiero dei Pellegrini” (o sentiero della Speranza) che dal fondo della Val d’Adige, in località Brentino, sale al Santuario della Madonna della Corona è uno degli itinerari più belli e frequentati del veronese, sia per gli aspetti paesaggistici e le valenze culturali e sia quale vera e propria Via Crucis di fede. Il Venerdì Santo viene percorso in processione recitando il Rosario e trasportando una statua della Madonna Addolorata.
Se il Santuario è indubbiamente uno dei più suggestivi ed il più ardito d’Italia, il sentiero storico non è da meno e permette di raggiungere la Basilica nel modo migliore.

Da Brentino si sale la caratteristica scala selciata, poco dopo il sentiero s’inoltra nella boscaglia e più oltre si trova la croce di cemento che domina la valle e la prima stazione della Via Crucis. Dopo alcuni tornanti il sentiero dirige decisamente verso l’interno del grande vajo e diventa via via più aereo e panoramico, con affascinanti visioni sui grandiosi paretoni rocciosi e l’orrido fondo della gola.
A metà percorso, quando uno scorcio permette di vedere alto il Santuario, la traccia aggredisce decisamente il verticale e repulsivo paretone del monte Cimo.
Sembra non vi siano passaggi praticabili. Ed invece un’arditissima scalinata, completamente scavata nella roccia, incide il verticale paretone e sale a zig zag, cambiando direzione in una suggestiva grotta, e guadagna il ripidissimo terrazzo pensile dirimpettaio alla nicchia del Santuario.

Un ponte a due campate di pietra getta un passaggio sul burrone e si appoggia alla verticale parete sotto il Santuario che si raggiunge tramite una incredibile scalinata completamente scavata nella roccia. Il seicentesco ponte è chiamato ‘Ponte del Tiglio’ per il fatto che fino ad allora il passaggio si affrontava cavalcando un albero di tiglio cresciuto di traverso causa un grosso masso.
Quest’ultimo tratto, dove la scala nei pressi del ponte è sbarrata da un cancello ed un muro, è l’esposto percorso originario anche per i pellegrini provenienti dal soprastante paese di Spiazzi prima della costruzione, del 1922, della galleria che permette un facile accesso dal piazzale dove arrivano i bus-navetta.

Il sentiero
Difficoltà: facile e percorribile da tutti, tuttavia si tenga presente che è una vera escursione alpina e come tale va affrontata in maniera adeguata. Sconsigliabile in inverno, per neve e tratti ghiacciati che potrebbero essere pericolosissimi. Quasi tutto l’itinerario è sul versante nord.
Tempo di percorrenza: circa due ore per la salita ed un’ora e trenta per la discesa.
Dislivello: circa 600 metri, superati anche grazie ad oltre 1500 gradini.
Caratteristiche: continua alternanza tra gradinate, gradini scolpiti nella roccia, gradini selciati e tratti di sentiero. A tratti la salita è abbastanza ripida. Tratti più suggestivi a metà percorso con le scale scolpite sul verticale fianco del monte Cimo e la lunga scalinata finale tra il Ponte del Tiglio ed il Santuario, con i caratteristici sette capitelli che richiamano i Sette Dolori di Maria.

Per cenni storici, la nuova Chiesa, l’attuale Basilica e gli aspetti artistici vi invito a visitare il sito: http://www.madonnadellacorona.it/

Il Sentiero:
Difficoltà: facile e percorribile da tutti, tuttavia si tenga presente che è una vera escursione alpina e come tale va affrontata in maniera adeguata. Sconsigliabile in inverno, per neve e tratti ghiacciati che potrebbero essere pericolosissimi. Quasi tutto l’itinerario è sul versante nord.
Tempo di percorrenza: circa due ore per la salita ed un’ora e trenta per la discesa.
Dislivello: circa 600 metri, superati anche grazie ad oltre 1500 gradini.
Caratteristiche: continua alternanza tra gradinate, gradini scolpiti nella roccia, gradini selciati e tratti di sentiero. A tratti la salita è abbastanza ripida. Tratti più suggestivi a metà percorso con le scale scolpite sul verticale fianco del monte Cimo e la lunga scalinata finale tra il Ponte del Tiglio ed il Santuario, con i caratteristici sette capitelli che richiamano i Sette Dolori di Maria.

Da visitare: Gli ex-voto
Lungo la parete destra del Santuario è esposto un vero patrimonio storico-artistico rappresentato dagli ex voto: 167 tavolette di diverse dimensioni di cui la più antica risale al 1547 e rappresenta il salvataggio miracoloso di una donna che sta per annegare nell’Adige a Verona.
Sul piano storico l’ex voto più interessante è la grande tela donata dalla comunità di Bardolino nel 1665, in ringraziamento dell’ottenuta grazia della pioggia, mentre quello più prezioso è un olio su tela raffigurante Cristo alla Colonna, eseguito nel 1724 dal pittore veronese Antonio Balestra (1666-1740).




