C’era una volta tanto tempo fa una coppia di giovani principi che avevano due figli : Venceslao e Boleslao. I due bambini, di pochi anni di differenza, erano in realtà molto diversi tra loro, Venceslao, il più grande, assomigliava al padre Uratislao, un uomo mite e profondamente religioso, avendo ricevuto un’educazione cattolica dalla madre Ludmilla, il fratello invece seguì l’’insegnamento pagano della principessa Drahonira, una donna diabolica e ricordata per le persecuzioni nei confronti dei Cristiani in Boemia.
Sembrerebbe l’inizio di una fiaba dei Fratelli Grimm, di cui ho già raccontato descrivendo la campagna ceca, sembrerebbero le scene di un vecchio cartone animato Disney con la matrigna che si trasforma in una perfida strega, invece è la storia della vita del Santo martire patrono della Repubblica Ceca e Slovacchia. Quando il buon Uratislao morì, il regno passò sotto la guida della moglie che in poco tempo instaurò un regime di terrore abrogando tutte le leggi in difesa del Cristianesimo. Nella mia fantasia immagino una giovane donna molto bella ma algida e malvagia che si muove tra i corridoi freddi e bui del Castello, sempre pronta a tramare sanguinose congiure contro i nemici con la complicità del figlio minore Borislao.
Riuscì infatti ad uccidere l’anziana Ludmilla strangolandola barbaramente mentre pregava nella cappella, in quanto esortava il nipote Venceslao ad esercitare il suo diritto al trono e riportare la pace nel regno. Purtroppo egli riuscì ad ottenere solo il dominio della Boemia mentre la maggior parte del territorio della Repubblica Ceca e Slovacchia passò sotto il controllo del fratello Borislao. Un territorio così diviso e governato da due personalità tanto diverse e in disaccordo divenne da subito un bersaglio debole delle monarchie confinanti. Scoppiò una guerra quando il principe Radislao della vicina provincia di Gurima cercò di invadere la Boemia e il buon Venceslao, per evitare di sacrificare tante vite tra i civili, propose un duello con l’agressore.
La leggenda racconta che due angeli scesero dal cielo ed affiancarono il nostro eroe che, anche se giovane ed inesperto, vinse il confronto con il nemico. Ma non sempre nella realtà la storia finisce con “e vissero tutti felici e contenti”. La terribile Drahonira, vedendo naufragare i suoi piani di istituire un regno di oppressione e tirannia, fece brutalmente trucidare il figlio che venne sepolto nella Cattedrale di S. Vito e da subito venerato dai Cristiani della Boemia. Il 28 settembre nella Repubblica Ceca ricorre la festa di questo importante santo, la cui storia ricorda un po’ lo scontro eterno tra il Bene e il Male, dove ci sono i Buoni e i Cattivi, Caino e Abele, la Regina che si trasforma in strega e il cavaliere senza macchia e senza paura, insomma una grande storia tra realtà e fantasia che arricchisce ancora di più di magia e mistero questa straordinaria Capitale.
Un abbraccio da tutti noi
Elisabetta Maraspin
SANI GELATO
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